Comunicare in piastra. Una novità al Policlinico Agostino Gemelli Policlinico A. Gemelli Servizio di Consultazione Psichiatrica, Università Cattolica Sacro Cuore di Roma (Direttore Prof. Pietro Bria)
Abstract
Una nuova esperienza dal 2004 vede presenti gli Psicologi Tirocinanti nell’area chirurgica dell’Ospedale Universitario Agostino Gemelli di Roma ,nella zona denominata Piastra. Il Servizio, prese l’avvio su impulso di Pietro Bria , Analista S.P.I.e Primario dell’Ist.di Psichiatria, come un viaggio con pochissime coordinate metodologiche, ma ricco di idee, immagini e vissuti personali. Ben presto, “imparando dall’esperienza” si è iniziata a definire un’“area transizionale” tra il dentro e il fuori, tra il corpo e la mente, tra la parola e lo sguardo. Un corridoio, metaforico e mentale, che gli Psicologi coinvolti nel Servizio hanno imparato a percorrere con fluidità mettendo in contatto i Pazienti, i Parenti,i Sanitari. La loro funzione è quella di trasportare l’emozione, modulandola e contenendola, dando, in un contesto così altamente tecnico-specialistico, uno spazio di dignità agli affetti ed un riconoscimento della loro co-primarietà. Ben nota in letteratura l’ansia specifica legata all’attesa di un intervento Chirurgico. Ansia spesso più acuta e disturbante nel congiunto che nel medesimo interessato. In quest’ultimo comunque la presenza di uno stato ansioso acuto, e non trattato, può essere disfunzionale alla efficacia stessa dell’anestesia e al positivo decorso postoperatorio. Lo Psicologo nell’area operatoria assume così la funzione di elicitatore e facilitatore della comunicazione, occupando l’assenza ed il vuoto dell’attesa, “trasportatore” di emozioni isolate di timore, paura, angoscia che chiedono di essere espresse, condivise ed elaborate. Lo psicologo è “messaggero” sia perché porta al congiunto la voce del suo Parente-Paziente che si risveglia nella “Recovery Room” , sia perché “chiama per nome” il Paziente che esce dallo stato di incoscienza indotto dall’ anestesia, cioè lo “evoca” a sé stesso.