Il gioco psicodrammatico come induttore della rêverie
Abstract
L’intento che si propone questo lavoro è di sottolineare la specificità del lavoro di supervisione in un setting di psicodramma analitico, marcando l’importanza del promuovere nel terapeuta una capacità di “costruzione” che nasca e si nutra in uno stato di reverie. Il gioco nello psicodramma è presentato come strumento di frammentazione delle precedenti rappresentazioni del mondo esterno ed interno, che per ciascuno possono coincidere con il proprio fantasma dominante, permettendo che in uno spazio visivo e sonoro più consistente a livello percettivo venga promossa quella capacità di reverie alla base delle costruzioni fondamentali di ogni lavoro analitico. A derivarne è la possibilità per il terapeuta e per il paziente, di slegare quest’ultimo dalle pastoie dalle sue difese più costose.