Sognare e pensare di gruppo: la nascita del mito
Abstract
Il considerare il gruppo e l’individuo come punti diversi di un continuum permette il superamento di una presunta dicotomia ontologica tra individuo e gruppo, dal momento che l’individualità specificamente umana può essere intesa in termini relazionali così che l’incontro tra più individui è anche un incontro tra più gruppalità. Nel divenire del lavoro terapeutico di gruppo gli aspetti intrapsichici si rendono comunicabili attraverso le interazioni che trasformano anche gli aspetti inconsci e arcaici della comunicazione in esperienze socialmente condivise; di converso, l’esperienza e la storia del gruppo divengono individualmente e internamente rappresentate, in uno scambio di reciproca trasformazione. In ambito psicoanalitico il mio riferimento privilegiato è costituito dai teorici delle relazioni oggettuali che, grazie al paradigma relazionale, sottolineano l’aspetto fondante dell’intersoggettività e quindi appunto delle relazioni oggettuali nella costituzione e nello sviluppo del Sé.