Riflessioni su un racconto: i processi di cambiamento e la riorganizzazione identificatoria
Abstract
Viene presentata una narrazione che non corrisponde ad una situazione analitica ma è testimonianza della necessaria presenza di un “altro” con capacità di Reverie, per poter contenere e creare uno spazio di significati che renderebbero possibile l’elaborazione e la rielaborazione dei fenomeni dell’esperienza vissuta in una trama simbolica. Il racconto riflette la storia e l’esperienza emotiva vissuta da un ragazzo di 19 anni nel momento storico che si riferisce al disastro dell’ordine economico, politico e sociale provocato dall’invasione nazista in Polonia.
La riflessione è focalizzata sul cambiamento psichico e sui processi di riorganizzazione identificatoria in esso implicati.
Sottolineiamo che questa storia non può essere compresa solamente attraverso un punto di vista intrapsichico, con le strutture e le funzioni ad esso pertinenti.
Sin dalla nascita, ogni soggetto occupa un posto in un gruppo e nella sua struttura famigliare, e questo gruppo ha un posto nella sua mente, non solo rispetto al derivato delle identificazioni edipiche e dell’organizzazione Super-Io/Ideale dell’Io, ma anche rispetto alle rappresentazioni sociali che costruiscono la soggettività storico/sociale. Ciò che è psichicamente incorporato sono le strutture vincolari e non solo le istanze, in una concezione gruppale della mente che rende conto del soggetto inserito nel sociale, in un intergioco di mutue determinazioni tra individuale e collettivo.