Migrazioni

Dal Trauma alla Memoria. Il ‘gruppo interno’ tra origine e appartenenza in bambini migranti

Abstract

Attraverso una serie di incontri con giovani migranti presso un centro di accoglienza per minori viene esaminato l’intreccio singolare tra identità e memoria che questi bambini vivono. Nella particolare situazione di bambini impegnati in un transito migratorio tale costruzione della memoria individuale si ritrova ingaggiata su due fronti, in quanto implica una (ri)costruzione non solo del passato individuale ma comporta anche uno sforzo di collocazione in un ‘gruppo’ interno.

Proprio lungo questi versanti i bambini immigrati incontrano particolari difficoltà che possono essere osservate in profondità, al di sotto di superficiali livelli di buona ‘integrazione’, proprio attraverso strumenti relazionali e concettuali capaci di restituire, anche all’interno di una indagine etnografica, la costitutiva complessità delle trame identificative, il loro intimo legame con la molteplicità e l’alterità. Viene proposta infatti una metodologia dell’incontro in cui si intrecciano ascolto analitico e sguardo antropologico.

La questione della migrazione chiama inevitabilmente ed immediatamente in causa quella della costituzione culturale della psiche individuale che viene criticamente discussa nel lavoro ed illustrata attraverso alcune storie di vita particolarmente suggestive.

La questione dell’appartenenza e dell’ ‘origine’ diventa per i bambini migranti, per le cosiddette seconde ‘generazioni’, un’area di costante interrogazione, dal momento che devono fronteggiare molto rapidamente la necessità di costruire il proprio senso di identità e di appartenenza lungo frontiere culturali incerte e instabili. Occorre infatti dipanare il nodo traumatico connesso con l’esperienza migratoria cercando strumenti di rappresentabilità culturale e psichica del proprio ‘trauma’ migratorio senza di che risulta impossibile la stessa costituzione di una propria ‘memoria’. 

Scarica l’intero articolo in pdf