Arcaici canti per custodire e trasmettere il mistero della nascita, dell’amore, del tempo.
Abstract
La tradizione orale tramanda dai tempi più remoti materiali linguistico-comunicativi di cui l’adulto si avvale per la relazione di accudimento in “nursery”: questi materiali pluri-semantici (costituiti da suoni, ritmi, gesti, parole..) risultano strutturati in sequenze che accompagnano la nascita e l’evolversi della mente del bambino dalla relazione simbiotica alla percezione della dualità ed infine dell’ambiente sociale.
Questi materiali nascono e trovano il proprio fondamento nel vissuto della madre intorno alla nascita e alla crescita del piccolo. Una sorta di progressiva catarsi accompagna l’immaginario dapprima angoscioso, con la dolce musica delle ninne-nanne, verso i ritmi incalzanti dei giochi sulle ginocchia o sul fasciatolo, fino alle vere e proprie polifonie dei primi giochi in gruppo del bambino.
La caratteristica di “prêt a porter” di questi materiali linguistici ed i loro contenuti di pensiero li rendono memorizzabili, interessanti e disponibili sia per il bambino che per l’adulto che entra in relazione con l’infanzia.
Al centro dell’interesse e del piacere presente nella conservazione e fruizione del patrimonio orale della produzione poetica per la prima infanzia c’è la presenza in essa di uno spazio che può contenere le proiezioni individuali e di gruppo: essa, in quanto crea dei legami di pensiero, ha in un certo senso una funzione narrativa, che precede quella più articolata della fiaba popolare