Un altro fenomeno di violenza: l’esperienza con le vittime della tratta
Dal 2007 al 2012 ho condotto un gruppo per donne che vittime della tratta costrette alla prostituzione. Queste donne avevano subìto traumi catastrofiche estreme e prolungate. Erano state portate in Italia e poi vendute agli sfruttatori. Il loro documenti erano stati confiscati. Non conoscevano l’italiano. Alcuni di loro non sapevano nemmeno in che paese fossero. Non avevano nessuno idea dove andare per chiedere aiuto. Erano schiave.
Inoltre quando ‘lavoravano’, vivevano nel terrore: quando salivano in macchina con un cliente non potevano sapere se il cliente fosse violento o no. Per esempio R, una donna nigeriana, (userò solo l’iniziale dei nomi) è stata accoltellata 40 volte e lasciata per morta in mezzo alla strada.
I papponi imponevano un rapporto di dominio assoluto sulle ‘loro’ donne. Lo facevano attraverso botte, torture e stupri. Per esempio una delle donne, I. ha detto: “sapevi che se non guadagnavi abbastanza, quando tornavi a casa ti aspettava la bacinella d’acqua e gli elettrodi.” Quasi nessuna della donne sapevano cosa le aspettava una volta arrivata in Italia. Darò qualche esempio. Dopo che il marito aveva abbandonato lei e i tre figli, L., una donna peruviana, ha ricevuto una lettera dallo zio che si era trasferito in Italia. Ha promesso un lavoro in un Continua a leggere