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Presentazione del numero del journal telematico Funzione Gamma, sul tema de: Le differenti applicazioni del dispositivo del gruppo, all’interno di istituzioni cliniche, sociali ed organizzative (a cura di) Sabrina Di Cioccio

Qual è l’attualità della pratica con i gruppi, nel 70° anniversario della pubblicazione dell’articolo di Bion e Rickman, sull’esperienza tenuta a Northfield?

Quali sviluppi hanno potuto prendere avvio dalla portata pioneristica di quella ricerca, le cui basi furono gettate proprio a partire dal riconoscimento della scoperta freudiana, scoperta senza precedenti dell’inconscio?

Qual è ad oggi la costante che permette ai clinici delle più diverse formazioni specialistiche, di dialogare e dibattere sulle funzionalità di un dispositivo nato per far fronte alle difficoltà poste dal contenitore istituzionale?

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Venire sconvolti: l’impatto del disturbo grave di personalità, sui curanti

Abstract

L’aforisma di Ogden Nash fa riferimento all’atteggiamento di perfetta neutralità attesa da un professionista nei confronti delle vicende delle persone con cui ha a che fare: ne è forse una visione diffusa. Abbiamo bisogno dei nostri ragionieri, avvocati, e via dicendo, per avere una visione oggettiva dei nostri affari. Forse ciò sarebbe quello che è richiesto alle professioni di cura. Ad ogni modo ho sostenuto che in psichiatria, i curanti vengano particolarmente sconvolti dal lavoro che fanno (Hinshelwood, 1999; 2004).
In questo testo, desidero entrare più all’interno nel dettaglio di questi processi interpersonali che hanno luogo tra i curanti, e coloro di cui si occupano con particolare enfasi su quelli affetti da disturbo di personalità.
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Il gruppo come strumento di lavoro nel funzionamento dell’équipe terapeutica che opera nelle istituzioni orientate dalla psicoanalisi

Abstract

In questo articolo viene esaminato il tema del gruppo come strumento di lavoro di un’équipe terapeutica che opera nelle istituzioni orientate dalla psicoanalisi.
Il punto di partenza è Freud, si passa poi all’apporto di Bion e infine all’applicazione operata da Lacan del concetto di gruppo senza capo, nell’ambito del cartello. Continua a leggere

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La psicoterapia di gruppo con pazienti alcolisti: alcune questioni teorico-cliniche

Abstract

Con questo articolo ci auguriamo di illustrare in che modo il modificarsi delle prospettive teoriche nell’ambito della lettura psicoanalitica della mente, e della psicopatologia del paziente alcolista, ha comportato un cambiamento nel nostro approccio clinico a questi pazienti difficili.
Partendo da una prospettiva più di tipo relazionale-oggettuale, abbiamo integrato importanti contributi provenienti dalla psicologia del sé, ed anche dal recente lavoro della Monjauze sulla componente alcolista della personalità.
Stiamo pensando inoltre alle Continua a leggere

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Intersezioni tra piccolo gruppo e istituzione

Abstract

Dopo una riflessione storica sulle ragioni che rendono difficile nel nostro paese, la condivisione la dimensione gruppale, il lavoro presenta una sintesi del modello di W. R. Bion di conduzione del piccolo gruppo e dei tentativi di una sua applicazione nelle istituzioni da parte dei colleghi che hanno condiviso la tradizione italiana. Successivamente viene preso in esame e commentato un Continua a leggere

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Il dispositivo del gruppo senza capo, per intervenire nell’emergenza post-terremoto

Abstract

Questo contributo testimonia il lavoro di intervento breve che a due settimane dall’evento sismico che il 20 maggio del 2012 ha colpito l’Emilia Romagna, è stato realizzato in un campo di sfollati, allestito e gestito da un’Associazione di Volontari di Protezione Civile.
Il testo è interrogato dalle due questioni che hanno fondato l’esperienza di cui discute.
1) Quale trattamento dell’emergenza è possibile laddove la catastrofe naturale ha dettato l’avvento di un prima e dopo che incide irreversibilmente la familiarità con la quotidianità abitudinaria? Continua a leggere

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Le attività di gruppo nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura

Abstract

In tutti i paesi occidentali si è imposto il modello della psichiatria territoriale (Community Psychiatry): in questo modello gli obiettivi dei reparti per acuti- Psychiatric Emergency Services-, sono lentamente passati da quelli storici del con-trollo dell’agitazione, della rabbia, e della disperazione con il contenimento delle ma-nifestazioni più disturbanti sul piano sociale, tralasciando diagnosi e valutazione delle cause della crisi, a quelli attuali che misurano la qualità e il successo di un ricovero non sul numero di pazienti visitati e stabilizzati ma affidati invece con successo, a progetti di cura a lungo termine. Continua a leggere

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Il Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare

Abstract

Il Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare si configura come un volano delle attività terapeutiche e riabilitative condotte da un Dipartimento di Salute Mentale (DSM), nei confronti della patologia mentale grave che coinvolge pazienti e familiari. Non sostituisce ma integra le altre forme di intervento psicoterapeutico, Continua a leggere

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Perché la psicoanalisi nel tempo della povertà?

Abstract

Il gruppo psicoanalitico è caratterizzato da un lavoro auto-rappresentativo: tutto ciò che avviene nel gruppo è materiale per la messa in senso del gruppo stesso. Pensieri, affetti, espressioni somatiche, suoni, rumori, etc. tendono a formare un tessuto multidimensionale che con felice espressione, Francesco Corrao ha chiamato <<contesto autointerpretantesi>> (Corrao, 1979). In tal senso il gruppo non può che essere delimitato operazionalmente dal setting che ne stabilisce i limiti ma è al contempo in relazione dinamica con i livelli di realtà nei quali è immerso.
In questo lavoro tento di individuare alcuni momenti di fondazione del modello nato dalle esperienze di Bion per mettere in evidenza, nel caso di gruppi attivi in contesti istituzionali, l’importanza presente sin dalle origini, di una prospettiva di campo in cui l’atto clinico non sarà mai un’operazione tecnica avulsa dall’istituzione ma parte integrante di essa. Continua a leggere

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Il Laboratorio dei minori vittime e/o testimoni di violenza, nel Centro per donne e minori in difficoltà La Ginestra, di Valmontone (Roma)

Abstract

L’articolo illustra una particolare modalità di lavoro istituzionale con i bambini e le bambine vittime e/o testimoni di violenza: il Laboratorio.
Il lavoro del Laboratorio si ispira ad alcune idee della pratique à plusieurs, praticata nelle istituzioni che in molti paesi del mondo, lavorano con la psicoanalisi applicata e si riferiscono all’orientamento teorico-clinico dato da Jacques Lacan. Continua a leggere

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Dinamiche Istituzionali nella Formazione degli Analisti

Abstract

Le difficoltà insite nella formazione degli analisti, sono riguardate alla luce dei fenomeni del lutto e dell’ incesto con i quali l’allievo deve fare i conti a conclusione della sua analisi personale, prima di accedere al training formativo.
Ipotizzo che una soddisfacente “defusione” dal fantasma dell’analista personale, e dai relativi processi di idealizzazione, sia particolarmente ostacolata dal funzionamento istituzionale degli istituti di Continua a leggere