MusicaGruppo

Intervista con André Fertier

musicista, compositore, musicoterapeuta, esperto in accessibilità culturale, artistica, e politica culturale inclusiva. Ricercatore in musicoterapia con persone autistiche, cerebrolese, persone in coma, e malati di Alzheimer, Compositore di musiche di scena, di World Musc e autore-compositore interprete di canzoni pop/rock; creatore di spazi sonori funzionali.

A cura di Edith Lecourt

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MusicaGruppo

PER IL PIACERE Un processo associativo sonoro/musicale

Abstract

Il testo riporta un’esperienza di gruppo molto particolare: centrata sul suono, la musica, la relazione, secondo un funzionamento di libera associazioni. L’accento è messo sulla pratica musicale e il suo piacere, in gruppo. L’esperienza, tuttora in corso, dura da 17 anni, e interroga su ciò che fa sì che un tale gruppo “tenga”. La riflessione porta anche al

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PolifoniaCorpo

Lo psicoanalista e la lezione di yoga

Abstract

Questa dissertazione, centrata sul corso di Hatha yoga, sviluppa una riflessione a partire da tre domande iniziali, derivanti dalle letture e dalle pratiche dello yoga, l’esperienza del tappeto (da cui il titolo). Queste sono: l’attacco ricorrente dell’Ego, l’assenza del gruppo e l’assenza di sessualità, in una riflessione sull’insegnamento dello yoga. Durante questo viaggio è stata invitata la questione della

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Donne

Ricerca sul genere e sul suo ruolo nell’efficacia terapeutica in un atelier di fotografia per schizofrenici

Abstract

Abbiamo condotto una ricerca comparativa sugli effetti del genere in un atelier di espressione del tipo “photolangage”, con adulti schizofrenici. La domanda iniziale era quella dell’influenza della composizione dei gruppi terapeutici, in termini di genere, sui processi gruppali in un gruppo con oggetto mediatore. Quale sarebbe l’incidenza della suddivisione dei generi sui processi di cambiamento? Si potrebbe individuare una composizione di gruppo preferenziale, facilitante? Continua a leggere

Gridare, canticchiare e altre espressioni vocali nei bambini con condotta autistica

Le condotte sonore dei bambini destano sempre l’attenzione dell’ambiente adulto, a tal punto che buona parte degli interventi educativi, già nella culla, sono volti alle espressioni sonore. L’adulto interviene, come un maestro d’orchestra, per limitare, fermare, abbassare in volume sonoro e/o in quantità, modulare queste produzioni sonore, così come, sempre lui, interviene per iniziarle,o tenta di modificarle, o ancora, le limita, le rilancia, etc. D’altronde, sarà proprio questo, ciò che susciterà le prime produzioni verbali. Tutto questo gioco sonoro nel quadro famigliare, ma anche a scuola, può ben rappresentare la misura delle sfide dell’espressione, dell’individuazione e del potere. L’intensità sonora, nelle forme di rumore, di grida, costituisce bene, il solo potere fisico che il bambino possiede, e che, fin dalla nascita, ha in comune con l’adulto. Questo stesso, d’altronde, ne è sensibile, addirittura, in tanti casi molto sensibile. Per questo, non vi è nulla di cui stupirsi, se ritroviamo queste condotte sonore nella relazione bambino-adulto, nei casi di bambini portatori di handicap. Ci limiteremo, in questa presentazione, ai bambini autistici. Continua a leggere