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Esperienze cliniche di gruppo nei contesti psichiatrici istituzionali

In questo articolo diversi giovani colleghi, formati in un ambito psicoanalitico individuale e di gruppo, chiamati a sostenere in ambito psichiatrico delle attività altamente qualificate (psicoterapia di gruppo) con un implicito accordo “low cost” e di precariato, hanno provato a delineare alcuni tratti della loro esperienza di conduzione del gruppo nelle istituzioni psichiatriche. La loro posizione si colloca da un lato in una linea di continuità evolutiva con i loro formatori, dall’altro si manifesta come complessa e difficile per lo scarto fra la filosofia di lavoro dei servizi odierni (es. Evidence based medicine) e la formazione psicoterapica psicoanalitica, che prevede concezioni radicalmente differenti, come ad esempio la “sognabilità” dei processi di cura.
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Un Viaggio di Scoperta Condiviso -La psicoterapia psicoanalitica all’interno di un’istituzione psichiatrico

Abstract

La cultura di un’istituzione dipende dal modo in cui essa rende possibile agli individui utilizzare il suo spazio psichico; l’istituzione può sostenere la capacità di pensiero o attivare meccanismi difensivi e ostacolarla facendo prevalere posizioni ideologiche. Il gruppo psicoanalitico di cui vi parlerò è stato influenzato dalla cultura dell’istituzione nel quale era inserito. Pensieri, affetti, espressioni linguistiche e somatiche tipiche dell’istituzione vennero portate dentro al gruppo seppur fosse delimitato dal setting che ne stabiliva i limiti ma con cui era al contempo in relazione dinamica. In questo lavoro tento di mettere in evidenza l’importanza di adottare una prospettiva di campo che ‹‹permette di cogliere, da un lato gli elementi mentali comuni, raccolti per così dire, in un unico pool condiviso, dall’altro in che modo ogni singolo individuo contribuisce›› (Correale, 1991). Inoltre sottolineo l’influenza che il gruppo ha sull’analista che risponde in modo personale alle sollecitazioni comunicazionali del soggetto. La proiezione del paziente allontana i contenuti conflittuali per l’Io, si presenta il problema di come un soggetto riesce a far rispondere l’altro (analista) con cui interagisce. Il lavoro psichico del terapeuta consiste nel contatto con le proprie aree dormienti investite dalle evacuazioni del paziente. La funzione α dell’analista ha permesso al gruppo di tollerare il buio e l’assenza di senso, in attesa che uno spiraglio di luce permettesse di intravedere nuove strade da percorrere.

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