GiornateRomane

Introduzione all’edizione “Giornate Romane di Psicoanalisi Multifamiliare”

Presentare i lavori sulla psicoanalisi multifamiliare esposti durante le Giornate Romane di Psicoanalisi Multifamiliare è motivo di grande gioia e orgoglio. E’ passato un pò di tempo da quando un piccolo gruppo di operatori della salute mentale decise di organizzare tre giorni di confronto e scambio alla pari tra professionisti provenienti da vari posti del mondo.
Andrea Narracci, Claudia Tardugno, Federico Russo, Luciana De Franco e Fiorella Ceppi eravamo le persone che decidemmo di lavorare per l’organizzazione e la realizzazione di questo progetto. L’idea era quella di fare un incontro che potesse fare una panoramica, condividere lo stato dell’arte alla luce della rapida crescita che avevamo visto rispetto alla Psicoanalisi Multifamiliare e stimolare uno scambio tra esperienze in corso, raccontare il cosa e il come lo si fa ma anche l’impatto che questo ha sui contesti professionali in cui ciascuno opera.
Un taglio internazionale per riflettere su come la psicoanalisi multifamiliare, nata a Buenos Aires tra la fine degli anni 50 e gli anni 60 grazie al lavoro del dott. Jorge Garcia Badaracco, si sia sviluppata e, pian piano abbia attivato Continua a leggere

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Il processo terapeutico di un paziente difficile spiegato con lo schema di psicoanalisi multifamiliare di Jorge Garcia Badaracco

Abstract

L’autrice espone il processo terapeutico intrapreso con un paziente borderline. L’analisi individuale affiancata da gruppi di psicoanalisi multifamiliare ha consentito un lavoro ampio, non solo nella stanza d’analisi ma il poter “contare con” il gruppo. Vengono descritti i concetti base della psicoanalisi multifamiliare, la concezione della malattia mentale come condensazione di vissuti di situazioni traumatiche e dolorose, la condivisione e la virtualità sana. Si sottolineano

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GiornateRomane

Le multifamiliari e gli psicoanalisti

Abstract

La formazione classica in psicoanalisi si rifaceva ad un paradigma con un eziologia e una centrata sul soggetto. Le nuove domande cliniche hanno obbligato a rivedere il “modello ideale dello psicoanalista”. Lo psicoanalista argentino Jorge Garcia Badaracco, con un linguaggio proprio e una metapsicologia ampliata, ha creato un nuovo modo di pensare la malattia mentale e una nuova cornice terapeutica che chiamò “psicoanalisi multifamiliare”, concentrandosi sulle trame familiari e le loro interazioni.

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Il transfert. Nuove prospettive nella clinica del Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare

Abstract

Secondo l’Autore, nel Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare, l’incontro con l’altro può avvenire, inalmente, in forma libera e reciproca fra terapeuta e paziente: non c’è più bisogno di trovare la casella teorica nella quale far rientrare il paziente. Il GPMF è in grado di prevenire l’insorgenza di interdipendenze patologiche e patogene tra pazienti e terapeuti.

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La funcion por hacer (Commedia da fare)

Abstract

La follia, da tempo, è alla ricerca di un contesto, il Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare, nel quale poter rappresentare le storie e le tipologie delle relazioni che l’hanno determinata. Nel Gruppo la stessa sorte conviene agli operatori, anche loro alla ricerca, attraverso lo sviluppo della conoscenza di sé stessi, della possibilità di scrivere un nuovo copione sul

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Il clima emotivo: costruzione e contributo al cambiamento

Abstract

Gli autori presentano considerazioni cliniche a partire dalla esperienza maturata nei gruppi multifamiliari. Affrontano il tema della costruzione del clima emotivo e del contesto che favorisce il lavoro del gruppo, così come la funzione dei terapeuti e la co- terapia, l’attenzione alle esperienze emotive, il clima di rispetto e di solidarietà, il rapporto tra mondo

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Il lavoro sulla violenza e sul acting out in un Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare

Abstract

Nel corso del lavoro di un gruppo di psicoanalisi multifamiliare si verificano movimenti intensi in un nucleo familiare che generano passaggi all’atto, interruzioni di trattamento, resistenza al cambiamento. L’autrice mostra il lavoro che si

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In cerca del “me stesso” [self] terapeuta

Abstract

L’autore ripercorre le tappe della sua formazione come psichiatra,psicoterapeuta e psicanalista fino all’incontro con la Psicoanalisi Multifamiliare;si sofferma sulle parallele trasformazioni avvenute nel modo di pensare il paziente e la malattia mentale,nel suo agire clinico e nella relazione tra sé e il paziente. Dalle posizione prevalentemente organicistiche insite nella formazione psichiatrica classica,si evidenziano i cambiamenti epistemologici e metologici che gradualmente hanno condotto l’Autore all’utilizzo della Psicoanalsi Multifamiliare nella sua pratica clinica con pazienti gravi;in particolare focalizza l’attenzione sul nuovo modo di vivere il ruolo di terapeuta che attraverso il riconoscimento della virtualità sana del paziente,si sposta dalla funzione contenitiva alla funzione di sostegno efficace nello sviluppo delle potenzialità in risorse. I cambiamenti avvenuti nel significato attribuito alle situazioni critiche e nel modo in cui queste sono gestite evidenziano il senso terapeutico dello spostamento dal contenimento(farmacologico,meccanico o interpretativo)talvolta necessario ma sempre connesso alla paura che il paziente non trovi il suo proprio limite,al

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Terapeuti sufficientemente buoni

Abstract

Sappiamo che il soggetto nasce e si sviluppa nella relazione con gli altri, in modo sano come nello sviluppo della malattia mentale. A partire da questa prospettiva, il ruolo del terapeuta non si limita a lavorare al servizio di una tecnica, ma a prendere in considerazione i bisogni del paziente per arrivare, partendo da questo, a favorire il nuovo sviluppo mentale sano. Vari fattori della personalità del terapeuta, fattori che entrano in gioco nel lavoro con il paziente grave, la trasparenza sufficiente, insieme con l’approccio psicoanalitico multifamiliare di questo tipo di patologia, nel contesto di coterapia, attraverso un clima di sicurezza, fiducia e vicinanza,con una costanza obiettiva che permette la

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La pluralita’ del gruppo e l’individualita’ del singolo

Abstract

In questo lavoro viene analizzato, attraverso il contributo di autori provenienti da discipline diverse, come la dualità, la molteplcità e la pluralità interne e spesso inconsce sembrino essere gli elementi strutturanti dell’unità individuale; la mente individuale sembra organizzarsi intorno a configurazioni di stati del Sé molteplici e discontinui con diversi gradi di consapevolezza. La possibilità di integrare le moltiplcità e discontinuità individuali si basa sulla fondamentale funzione della mente di oggettivare/soggettivare se stesso e l’altro;tale funzione appare carente o inesistente nelle gravi forme di disagio psichico e ciò sembra derivare, secondo l’Autrice,da una mancata esperienza di esistere stabilmente nella mente dell’altro come soggetto. E’ quello che accade nelle rigide interdipendenze patogene,in cui viene impedito l’emergere di un Io in grado di oggettivare/integrare il Me e di soggettivare/riconoscere/l’Altro.Tramite la presentazione di un breve spezzone di seduta, vengono proposte alcune riflessioni su come il Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare possa svolgere una funzione vicariante nella capacità di oggettivare/soggettivare, attraverso il costituirsi

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Transfert multipli e gruppo di psicoanalisi multifamiliare

Abstract

L’articolo si propone di esplorare e descrivere quegli aspetti che nell’ambito del GPM generano processi di elaborazione e di possibile trasformazione intrapsichica così come delineati dalla teoria e dalla pratica psicoanalitica.
Nello specifico e particolare contesto del GPM fondamentale è il formarsi di un clima emotivo che favorisca l’espressione della carica emozionale ovvero del transfert. Accanto a ciò l’alleanza terapeutica è la condizione di base affinché si attivi nel gruppo una possibilità di lavoro psicoanalitico. Nel GPM, che si caratterizza come contesto di transfert multipli, si tratta di far emergere chiaramente il fenomeno del transfert davanti a tutti gli altri partecipanti e svelarne la dinamica per diffondere la capacità di scoprire la valenza transferale di ogni relazione interpersonale. In tal

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Gruppo di conduzione in Psicoanalisi Multifamiliare: Setting e controtransfert

Abstract

In questo scritto si vogliono mettere in evidenza alcune peculiarità della psicoanalisi multifamiliare con lo scopo di stimolare pensiero, riflessioni condivise e ricerca. Non si pretende in alcun modo di esaurire un compito che sarebbe

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Il gruppo multifamiliare nel centro di salute mentale

Abstract

Attraverso una serie di considerazioni di natura biologica, filosofica, psicologica e sociale, si consolida lʼidea che lʼuomo in quanto Soggetto dei suoi Oggetti non esiste; lo sviluppo, quindi, come processo di separazione- individuazione è molto utile come teoria generale, ma richiede una revisione: cominciare a distinguere tra Simbiosi Patologiche e Simbiosi Funzionali tra Dipendenze Patologiche e Dipendenze Sane. Si arriva così al superamento del concetto di Individuo aprendo nuovi scenari in cui “L’IDENTITA’ Eʼ LA RELAZIONE”. I Setting terapeutici attuali: individuali, familiari e di gruppo, colgono ognuno, alcuni aspetti della complessità dellʼessere umano. Ciò che avviene nei Gruppi

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Interazioni patologiche e patogene nel gruppo di psicoanalisi multifamiliare

Abstract

In questo scritto vorremmo trattare un aspetto peculiare dei gruppi di psicoanalisi multifamiliare, nei quali è possibile a volte ritrovare che le interdipendenze patologiche e patogene che si evidenziano di solito in seduta attraverso le interazioni tra genitori e figli, si sviluppino invece tra i membri di una coppia, oppure tra figli e genitori o anche tra due fratelli. Ci chiediamo, pertanto, come affrontare nel gruppo questo tipo di interazione che vede uno dei membri di una coppia oppure il genitore sintomatico che si relaziona con il figlio o ancora la sorella che si rapporta con il fratello

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Il Coordinamento dei Gruppi Multifamiliari dei DSM del Lazio: storia, obiettivi e prospettive

Abstract

Il Coordinamento permette il confronto sistematico tra operatori che lavorano con gruppi a partecipazione genitoriale e operatori che si occupano di gruppi in cui sono presenti figli patologici e genitori, con il fine di sensibilizzare i primi alla possibilità di ampliare il campo della propria esperienza in direzione dei secondi.

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Valutazione dei gruppi multifamiliari psicodinamici per i pazienti psichiatrici e le loro famiglie. Proposta di un protocollo di valutazione di esito-processo

Abstract

In ottica comunitaria di trattamento della patologia mentale grave attraverso il dispositivo multifamiliare (Badaracco, 2004; Asen & Scholz, 2010), la ricerca empirica con pazienti psichiatrici dovrebbe focalizzarsi, secondo letteratura (de Albuquerque et al., 2010; Karamlou et al., 2010), sulla valutazione della correla-zione tra variabili di esito, fattori terapeutici, carico di cura percepito e caratteristiche della struttura familiare, al fine di comprendere quali ruoli essi giochino nella mediazione o moderazione del cambiamento.

Assumendo ciò, il lavoro presenterà una proposta di protocollo di assessment testato all’interno del progetto di ricerca multicentrico sulla valutazione dell’efficacia dell’intervento multifamiliare di gruppo avviato in alcuni servizi territoriali del Lazio.

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La psicoanalisi e la psichiatria

Abstract

Per curare la psicosi occorre costruire un contesto in cui sia possibile osservare e disinnescare la psicosi, un contesto in cui sia possibile fare i conti e fronteggiare la tendenza al restringimento della capacità di utilizzare tutti i Sé di cui ognuno dispone, genitori, figli e operatori coinvolti nelle interdipendenze patologiche e patogene.

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La funzione paterna in psicoanalisi: il ruolo dell’analista all’interno del setting psicoanalitico multifamiliare

Abstract

In questo lavoro intendo descrivere l’importanza del padre nello sviluppo psichico del bambino, e il suo ruolo di terzo in grado di “allargare” progressivamente il vincolo simbiotico madre-bambino all’alterità. È infatti grazie alla presenza di un terzo che il bambino può iniziare a sviluppare il suo apparato per pensare e in particolare il suo mondo simbolico. Nella seconda parte del lavoro metterò in evidenza come il terapeuta che lavora con i pazienti gravi e le loro famiglie si trovi spesso a dover ricoprire la funzione paterna o

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Contributo del C.I.P.RE.S. alla riabilitazione nell’area della psicoanalisi multifamiliare

Abstract

In questo lavoro,in cui si integrano momenti narrativi,elementi teorici e aspetti metodologici, l’Autrice mette a fuoco la centralità dell’intervento multifamiliare (inizialmente in forma di Assemblea e successivamente come Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare) nell’organizzazione e nella pratica riabilitativa del centro Diurno C.I.P.RE.S.,una delle prime strutture riabilitative dell’Uruguay.

Nato nel delicato momento di ripresa democratica dopo la pesante dittatura,il Centro si organizza intorno ai bisogni di libero confronto,tolleranza e dignità di esistere espressi da operatori e pazienti, a cui gradualmente si uniscono le voci dei familiari; da questo incontro si struttura l’Assemblea Multifamiliare che,accogliendo bisogni democratici antichi, li integra con elementi metodologici propri dei gruppi terapeutici,arricchiti dalla dimensione multifamiliare.

Sin dall’inizio si evidenziano fenomeni peculiari, quali l’emergere di transfert multipli e complessi,che non possono essere spiegati ed elaborati con il solo ricorso alla psicoanalisi classica,né gestiti in termini di psichiatria tradizionale; è dall’incontro personale dell’Autrice con J.G.Badaracco,avvenuto nel 2005, che si avvia la trasformazione in Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare.

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Alla ricerca dell’autenticità

Abstract

Partendo dalla particolarità dell’esperienza emotiva che si attiva nel momento in cui contattiamo,indipendentemente dal suo contenuto,un’espressione realmente autentica dell’altro,l’Autore riflette su come la lotta per l’autenticità sia costantemente presente in ciascuno di noi e divenga un elemento centrale nell’esperienza dei pazienti più sofferenti,costantemente privati della possibilità di esprimere liberamente i propri vissuti e gli aspetti più genuini di sé. Considerato come il lavoro su questi aspetti rappresenti il nucleo originario e e,contemporaneamente,il potenziale trasformativo dei Gruppi di Psicoanalisi Multifamiliare,l’Autore propone un originale esercizio di articolazione tra il J.G.Badaracco e quello di C.Bollas,in particolare tra il concetto di interdipendenza normogenica (Badaracco) e quello di oggetto trasformativo (Bollas);si mette in evidenza come nella concettualizzazione di Bollas,l’esperienza vissuta in relazione ad un oggetto trasformativo diventi per il bambino un processo di alterazione/metamorfosi di sé che prosegue nell’età adulta nella ricerca collettiva,attiva, di relazioni oggettuali potenzialmente trasformative. Tali elementi sembrano essere molto prossimi all’esperienza del Gruppo Multifamiliare,in cui l’emergere delle interdipendenze normogeniche permette l’espressione,riparatrice e trasformativa,di elementi genuini ed autentici di sé.

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La formazione in Psicoanalisi Multifamiliare

Abstract

L’autrice pone l’accento sull’importanza della formazione per gli operatori. La formazione secondo una modalità che segue le linee teoriche esperenziali della psicoanalisi multifamiliare ideata da Garcia Badaracco.

All’interno di questo percorso propone due filoni che si intersecano tra loro, quello personale e curativo relazionale. Le riflessioni proposte partono dalla personale esperienza formativa fatta con Garcia Badaracco e Maria Elisa Mitre a Buenos Aires.

Si propongono le connessioni tra l’importanza della formazione e come questo si relaziona con il percorso curativo dei pazienti.

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