Studi ed esperienze a partire da Bion
A cura di Stefania Marinelli, di AA.VV
Second thoughts. Il titolo di uno dei primi folgoranti libri di Bion, quello, per intenderci, che contiene l’articolo che fece scandalo al Panel dell’IPAC di Edimburgo del 1961. Come racconta Paulo Cesar Sandler, descrivendo l’episodio (ma lasciando nell’ombra nome e cognome del chairman), riportando le fatidiche parole (con un margine di dubbio se siano state realmentepronunciate): ”questa non è più psicoanalisi” e il gesto infuriato e di disprezzo – gettare via con violenza i fogli da sé, facendoli sparpagliare sul tavolo e per terra – di chi non capisce e non tollera di non capire. La virtù laica di sopportare l’oscurità, Bion non aveva ancora cominciato a teorizzarla e doveva passare qualche anno prima che egli si ispirasse al rapporto del mistico col gruppo per spiegare il tipo di rapporto tra una nuova idea e l’ambiente culturale più o meno istituzionalizzato che l’accoglie: unsussulto di fascinazione ed orrore e, a seguire, un improvviso movimento diricompattamento, chiusura e rifiuto. “Questa non è più psicoanalisi”. Sappiamo quante volte sia stato espresso lo stesso concetto e rispetto a quanti ambiti: il sublime Schumann lo disse della musica di Continua a leggere