Migrazioni

Gruppo e Migrazioni. Presentazione.

Abstract

Nell’introduzione vengono individuati alcuni temi centrali relativi all’ottica di analisi dei processi di immigrazione e di scambio culturale secondo parametri psicoanalitici, o più in generale psicologici, ed antropologici. Viene, inoltre, ricercata una chiave di lettura sufficientemente ampia, proponendo punti di connessione e di divergenza tra i diversi saggi presenti nel numero, mettendo a fuoco, nel modo più circostanziato possibile, il tema di fondo del numero.

Questo numero di Funzione Gamma raccoglie alcuni contributi che, da diverse prospettive, intendono affrontare il tema ampio, complesso e poliedrico della relazione di incontro-scontro con la diversità culturale. Questa si configura oggi principalmente nella dinamica della relazione tra l’immigrato ed il paese ospitante, soprattutto data l’accentuazione dei flussi di immigrazione-emigrazione dovuti ai processi attuali di globalizzazione. Il tema generale è ben trattato nel saggio di Lorenzo d’Orsi

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Migrazioni

L’epoca di Kali: violenza tra gruppi religiosi in India

Abstract

L’autore affronta in modo ampio e circostanziato il tema della violenza tra indù e mussulmani in India. Fa un’analisi del fenomeno integrando vari punti di vista: storico, religioso, sociale, economico e psicologico. Approfondisce in modo particolare le motivazioni psicologiche alla base delle relazioni conflittuali tra i due diversi gruppi religiosi secondo un’ottica psicoanalitica. Delinea i processi proiettivi e fantasmatici che definiscono l’immagine dell’altro come nemico quando prevale sul piano sociale il formarsi in entrambi i gruppi di un’identità basata su un radicale ‘comuntarismo’. Continua a leggere

Migrazioni

I pesci rossi dalla coscienza a scomparti

Abstract

Nel 1974 l’Italia si trasformava da paese di emigranti a paese di immigrati. Sono ormai passati più di trent’anni da quella data e gli immigrati svolgono un ruolo sempre più importante nel Paese. Di fronte alle conseguenze del fenomeno migratorio l’autore cerca di mostrare l’importanza di una panoramica d’insieme che non perda la concretezza dei singoli riferimenti. Nell’articolo vengono analizzate le novità del «pacchetto sicurezza», non più normativa in materia di immigrazione ma complesso di norme sulla sicurezza pubblica. Il case study delle comunità Rom permette invece di cogliere i limiti del modello multiculturalista e le derive di etnogenesi. L’autore cerca inoltre di mostrare il ruolo crescente dei mass media, non più variabili dipendenti ma co-costruttori della realtà sociale, dalla cui analisi non può più prescindere nessuna scienza sociale. Le conseguenze, infine, per “chi arriva in Italia” e per “chi in Italia c’era già” vengono interpretate alla luce delle prospettive dell’antropologia della violenza: dalle ormai famose tesi di Hanna Arendt, al petit malaise di Pierre Bourdieu, al continuum genocida di Nancy Scheper-Hughes. Continua a leggere

Migrazioni

Per una clinica transculturale con i migranti e i loro figli in Europa e nel mondo

Abstract

Adattare i nostri dispositivi di cura ai migranti e ai loro figli è una delle sfide maggiori della società europea e del mondo d’oggi in cui le migrazioni sono differenti, numerose e talvolta violente. Questo testo presenta un modello d’accoglienza e di cura basato sulla clinica psicoanalitica e sull’antropologia a partire dalle storie individuali e dai racconti di cura dei migranti in Europa e dei rifugiati in Afghanistan. Questa ospitalità è una delle sfide maggiori della nostra clinica, del nostro lavoro sociale e della nostra società contemporanea. Continua a leggere

Migrazioni

Dal Trauma alla Memoria. Il ‘gruppo interno’ tra origine e appartenenza in bambini migranti

Abstract

Attraverso una serie di incontri con giovani migranti presso un centro di accoglienza per minori viene esaminato l’intreccio singolare tra identità e memoria che questi bambini vivono. Nella particolare situazione di bambini impegnati in un transito migratorio tale costruzione della memoria individuale si ritrova ingaggiata su due fronti, in quanto implica una (ri)costruzione non solo del passato individuale ma comporta anche uno sforzo di collocazione in un ‘gruppo’ interno.

Proprio lungo questi versanti i bambini immigrati incontrano particolari difficoltà che possono essere osservate in profondità, al di sotto di superficiali livelli di buona ‘integrazione’, proprio attraverso strumenti relazionali e concettuali capaci di restituire, anche all’interno di una indagine etnografica, la costitutiva complessità delle trame identificative, il loro intimo legame con la molteplicità e l’alterità. Viene proposta infatti una metodologia dell’incontro in cui si intrecciano ascolto analitico e sguardo antropologico. Continua a leggere

Migrazioni

Il gruppo mediano come dispositivo interculturale nella cura e nella formazione: confronto fra il modello gruppoanalitico e il modello etnopsicoanalitico

Abstract

In questo articolo, l’autrice confronta fra loro la prospettiva Gruppoanalitica (in particolare l’orientamento italiano) e quella Etnopsicoanalitica (in particolare quella sviluppata in Francia da Tobie Nathan e Marie Rose Moro); ne confronta inoltre due dispositivi di cura: il gruppo mediano per la Gruppoanalisi e il dispositivo di Consultazione Transculturale per l’Etnopsicoanalisi. A partire da questi confronti, l’autrice ritiene che il gruppo mediano possa essere un dispositivo efficace nel campo della cura, ma anche in quello della formazione in ambito transculturale. In un ambito, cioè, in cui siano implicati molteplici livelli di differenza: di Paese di origine, di lingua, di cultura, di comunità/discipline professionali di appartenenza. Uno strumento efficace quindi per lavorare con un’utenza straniera, nella formazione transculturale dei mediatori culturali e infine con equipe complesse costituite da professionisti afferenti a differenti discipline e professioni. Continua a leggere

Migrazioni

Musica, contesto e cultura: contributi della ricerca etnomusicologica alla ricerca in ambito musicoterapeutico

Abstract

Questo articolo indaga il rapporto fra musicoterapia ed etnomusicologia perché, se l’utilizzo della musica per scopi terapeutici è una pratica antica, varia e diversificata, anche la pratica musicoterpeutica attuale è incredibilmente varia, ed anche se negli ultimi 50 anni si è costituita come disciplina autonoma sempre più scientificizzata, (grazie ai contributi delle neuroscienze, della medicina, della psicologia…) non per questo è rimasta immune dai suoi retaggi ancestrali. La terapia musicale si basa, infatti, sulla “umanità della musica”, vale a dire su ciò che nella musica c’è di universalmente umano, che coivolge il corpo, la mente, lo spirito e le emozioni in un’ottica globale. Continua a leggere

Migrazioni

Transitare da Babele a Pentecoste

Abstract

Incontrarsi a Babele rimanda all’incontro che avviene oggi con persone con le quali il linguaggio verbale non è luogo di condivisione, ma di presunta impossibilità di comunicare, dove si incontra un dolore che non ha diritto ad essere né pensato né parlato. Dove è necessario avviare una Pentecoste: un incontro in cui, come nel famoso racconto degli Atti degli Apostoli , ognuno possa comprendersi al di là delle diverse lingue. Nell’articolo, che rappresenta un ampliamento di un lavoro pubblicato nel testo curato da M.Curi Novelli “Lavorare con il gruppo specializzato. Continua a leggere

Migrazioni

Il tema della nostalgia lungo il filo dei sogni

Abstract

Il nostro articolo riguarda il percorso di una giovane migrante in un gruppo di psicoterapia tenuto presso un’ istituzione pubblica, un Centro di Salute Mentale. Lungo il filo dei sogni , con la partecipazione empatica del gruppo e delle dottoresse, la giovane donna puo’ affrontare emozioni forti come la nostalgia, il dolore, il difficile rapporto con la propria madre,con la propria terra d’origine.Emozioni che senza le parole del gruppo avrebbero costituito un nucleo condensato di angoscia (claustrofobica) e di terrore. Continua a leggere

Migrazioni

Il rifiuto dello straniero come specifica modalità difensiva nei gruppi e sintomo istituzionale: un caso paradigmatico

Abstract

Viene presentato quanto è successo a Padova, tra una scuola elementare e un CTP per l’educazione degli adulti e l’alfabetizzazione degli stranieri, dopo 14 anni di convivenza, apparentemente libera da conflitti, nello stesso edificio scolastico. Tale vicenda paradigmatica, offre lo spunto per discutere, il concetto di livello etnico di funzionamento della mente gruppale e illustrare come il conflitto interetnico possa costituire talvolta una modalità difensiva nel funzionamento dei gruppi umani, specie quando è carente un’adeguata funzione istituzionale. Viene infine commentato il tentativo di soluzione non elaborativa adottato, sottolineando le possibili analogie con quanto riportato in recenti contributi, fondati su modelli matematici sofisticati, che considerano la presenza di confini scarsamente definiti tra gruppi vicini, ma divisi da cultura ed etnicità, come dati in grado di predire l’insorgenza di conflitti tra i gruppi stessi.  Continua a leggere

Migrazioni

Vite parallele e narrazioni intrecciate. Percorsi identitari fra storia di vita, genealogia e processi storici

Abstract

Nel presente articolo l’autore si interroga su come testualizzare la storia di vita di un artista senegalese di famiglia griot (Badara Seck) che attualmente risiede a Roma, senza forzare i materiali all’interno di una diversa concezione dell’esser persona. In un primo momento, sono esplorati i nessi tra concezione del sé, genealogia e storia, che emergono dalle parole di Badara e che sono diffusi presso alcuni parlanti wolof. In un secondo momento, accostando la storia di vita alla narrazione genealogica, è costruita un’organizzazione dei materiali adatta a riflettere sui modi in cui determinati processi storici- i cambiamenti occorsi nella forma di vita griot dal periodo appena precedente alla colonizzazione siano a oggi e la migrazione dal Senegal- e retoriche condivise- i modi di presentazione pubblica del sé e di narrazione della storia diffusi presso alcuni wolof- sono diffranti una volta osservati attraverso un racconto di vita. Infine è presentata una riflessione di taglio epistemologico sulla storia di vita come metafora del processo conoscitivo in antropologia (e non solo), inteso come un movimento a spirale tra immaginazione letteraria e rigore scientifico.    Continua a leggere