La psicoanalisi nell’Era del Cyberspazio. Intervista a Glen O. Gabbard

Domanda. Dr. Gabbard, dopo anni è tornato a Roma per presentare una relazione dal titolo: “La riservatezza, il Sé, e la pratica della psicoanalisi nell’era di Internet”(1). Una nuova frontiera su cui è necessario stare e riflettere, se la psicoanalisi vuole tenersi in contatto con le nuove patologie della contemporaneità.

Da quanto tempo ha iniziato ad occuparsene? Cosa l’ha spinta a farlo?

Glen O. Gabbard. Non ho potuto evitarlo. Il mondo è cambiato. La pratica analitica e la terapia, sono cambiate. I pazienti si aspettano di contattare via e-mail o sms, il proprio analista o terapeuta. Pazienti che ho in carico, sono stati soliti richiedere un cambio di appuntamento via sms. Prima dell’incontro iniziale, sono stati a ricercarmi su Continua a leggere

Psichiatria Culturale, Igiene Mentale, e l’influenza del fattore religioso. Intervista a Goffredo Bartocci

Domanda. Dr. Bartocci, nel corso della sua carriera di psichiatra e psicoterapeuta, si è occupato del rapporto tra psicopatologia, cultura, e dimensione spirituale.

Quando, e come è avvenuto il suo incontro con tale ambito e prospettiva della psichiatria?

Goffredo Bartocci. Vinsi una borsa di studio nel 72’ per un’esperienza di un anno in Sudafrica presso il Groote Schuur Hospital di Città del Capo che si rivelò molto importante ed interessante da un punto di vista clinico. Presi atto del fatto che la cultura avesse un ruolo incisivo sulla modificazione dell’espressione psicopatologica: il mondo “magico” dei Bantu (non dimentichiamoci del lavoro di Ernesto De Martino!) influenzava le  loro espressioni  Continua a leggere

Psicologia analitica oggi. Intervista a Stefano Carta

Domanda. Prof. Carta, cinquantun anni dopo la morte di Carl Gustav Jung qual è l’attualità della psicologia analitica nella società contemporanea, e il suo rapporto alla clinica dei nuovi sintomi?

Stefano Carta. Nella società contemporanea Jung è una delle figure più importanti e allo stesso tempo meno conosciute, per cui si potrebbe dire che abbia avuto un impatto diretto minimo nella sfera sociale, sebbene un grande impatto indiretto. Alla psicologia analitica vanno riconosciuti una serie di costrutti teorico-clinici per cui si può notare un progressivo autonomo e indipendente movimento di convergenza verso alcuni suoi paradigmi da parte di diversi approcci, dalla psicoanalisi freudiana alle scienze cognitive. In questo senso la sua attualità va letta innanzitutto da un punto di vista epistemologico, e immediatamente successivamente clinico. Rispetto ai nuovi Continua a leggere

Corpi sotto assedio. Intervista ad Armando R. Favazza

Domanda. Dr Favazza, nel maggio del 2011 la Johns Hopkins University Press ha pubblicato la terza edizione di “Bodies Under Siege: Self-Mutilation, Nonsuicidal Self-Injury, and Body Modification in Culture and Psychiatry”, un testo che sin dal 1987, è considerato come il più importante lavoro sull’autolesionismo e sulle pratiche di modificazione corporea, lette nella loro complessità secondo prospettive cliniche e culturali, ponendo attenzione al rapporto con il contesto attuale.
Potrebbe introdurci al perché molti anni fa, si è iniziato ad interessare di automutilazione, e ha deciso di dedicarsi alla ricerca sul suo significato?

Armando R. Favazza. Ho avuto la fortuna di studiare con la famosa antropologa Margaret Mead, e dunque la mia identità professionale è quella di uno psichiatra culturale che si interessa alla connessione tra psichiatria clinica e antropologia culturale. Ad inizio della mia carriera, verso la fine degli anni 70’, ho scritto per lo più una serie di Continua a leggere

Un percorso psicoanalitico. Intervista a Franco Borgogno

Domanda. Il prof. Borgogno, nella sua pratica di analista e autore di molti lavori sulla clinica degli “spoilt children”(1994; 1999; 2011), testimonia del trauma come esperienza di una “omissione di soccorso” che il soggetto ha subìto e che può però arrivare a misconoscere o a non registrare affatto. Si tratta di un’omissione in cui è a suo avviso operante l’“inclusione-intrusione” e l’“estrazione-estraiezione” di un altro che non risponde.
Quali effetti potrebbero derivarne per lo sviluppo di un individuo che ha sperimentato tale modalità di rapporto con un altro aggressore e deprivante?

Franco Borgogno. Interessandomi del trauma a partire dalla mia pratica analitica con pazienti difficili (e cioè afflitti da una grande sofferenza psichica), ho inteso mettere a fuoco sin dagli inizi degli anni Novanta la noncuranza genitoriale come fattore elettivamente patogeno, un aspetto in quegli anni del tutto trascurato e non realmente Continua a leggere

“Un analista alle prese con l’autismo”. Intervista ad Antonio Di Ciaccia

Domanda. Dott. Di Ciaccia, nel 1974 Lei ha istituito in Belgio l’Antenna 110, un’istituzione che ancora oggi si occupa della clinica del bambino autistico, fondando quella che verrà nel 1992 nominata da J.-A. Miller, “pratique-à-plusieurs”.
Sotto la spinta di quale urgenza, ha sentito di dover inventare una pratica che sostenesse e orientasse la modalità di lavoro in équipe degli operatori?

Antonio Di Ciaccia. La prima urgenza era che ero in analisi, dovevo pagare la mia analisi e Lacan era caro. Ho cercato quindi lavoro e ne ho trovati diversi: ho tradotto diverse opere del filosofo Alphonse de Waelhens, del professor Antoon Vergote e di Leopold Szondi. Ma non era sufficiente. Mi capitò allora un incontro fortunato con una Continua a leggere

“L’analista nel gruppo, senza memoria senza desiderio senza comprensione”. Intervista a Stefania Marinelli

Presentazione

di Sabrina Di Cioccio

L’intervista a Stefania Marinelli di Alessandra Sansalone è una minuta preziosa circa la funzione elicitata dalla presenza dell’analista all’interno del dispositivo gruppale.

Attraverso il riferimento alla propria pratica clinica, Marinelli ripercorre alcuni dei concetti fondamentali dell’insegnamento di W. R. Bion declinandoli direttamente all’interno di quella dimensione di campo entro cui le potenzialità evolutive e trasformative del gruppo potranno realizzarsi.

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“Uno sguardo sulla vergogna”. Intervista a B. Kilborne

Presentazione

di Sabrina Di Cioccio

Nasce una nuova sezione all’interno di Funzione Gamma: uno spazio di approfondimento tematico che attraverso la pubblicazione periodica di materiali inediti, rilancia ulteriormente l’interesse della rivista per la ricerca sui gruppi.

L’obiettivo dell’area “Interviste”, è garantire nell’immediatezza della fruibilità di un formato che scandisce e ordina il discorso, una consultazione facilitata dalla temporalità dialogica, di contributi brevi che devono la loro possibilità alla disponibilità e collaborazione degli ospiti accolti di volta in volta nella sezione.

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Pierre Fatumbi Verger & Gilberto Gil: “L’Ultimo Incontro”

Inciso da “Conspiração Filmes” in Salvador, 9 febbraio 1996.
Trascrizione completa, divisa in sei parti.

G – Allora maestro, come stai? E come va la casa?
V – Così, così.
G – Tutta la fondazione è stata mandata qui?
V – Non lo so, ci sono libri qui giù. Ho tante cose incise, ma non ho gli strumenti per ascoltarle. (ridendo)
G – Le tue incisioni dell’Africa?
V – Ci sono cose che ho fatto in Africa.
G – Quando eri in Ibadam?
V – Si. Sono stato lì per circa 15 anni.
G – Sei stato all’università quando eri ad Ibadam
V – Quando ero in Ibadam sono stato ad Oschogbo ed all’Università di Ifer.
G – Non è a Oschogbo dove scorre il fiume Oxum?
V – Sì. Hanno anche una celebrazione Oxum il 5 agosto. G – Ma ci deve essere anche qualche rapporto con Xango. Che cos’e’? Continua a leggere