MemoriaFuturo

Attualità del pensiero bioniano sul pensiero

Abstract

In questo lavoro viene discusso un modello di “darwinismo motivazionale”. Partendo dal concetto bioniano di protopensieri, l’autore ipotizza una relazione possibile tra rappresentazioni emozionali e simboliche scaturite dall’esperienza. L’interpretazione psicoanalitica è presentata come una sintesi vitalizzante di emozione e simbolo. Continua a leggere

BionPaint

Note sul dipinto di Bion

«Poi,» continuò il giardiniere, «a destra si apre la valle e lo sguardo spazia su ricchi boschi e praterie in una limpida lontananza» (J.W. Goethe, Die Wahlverwandtschaften , Le affinità elettive , trad. di M. Mila, in J.W. Goethe, Romanzi , A. Mondadori Editore, Milano 1979, p. 507)

C’è più cielo che terra nel paesaggio di Bion: in uno spazio sgombro e costruito per piani orizzontali, egli rinuncia a imporre immagini preminenti e lascia allo spettatore la libertà di scorrere con gli occhi per ogni dove.

Lo sguardo, non vincolato a punti di fuga prospettici, procede dal margine del quadro e si addentra in un paesaggio memore dell’esperienza del landscape gardening , dove la perizia di un Charles Bridgeman (1680-1738), un William Kent (1684-1748), un Lancelot Brown (1715-1783), è al servizio della costruzione di un Continua a leggere

CappelliNarcisismo

Presentazione, Narcisismo e Gruppo

Sigmund Freud in “Totem e tabù” .(1912-13) e in “Psicologia delle masse e analisi dell’Io” (1921) fornisce spunti per avvicinarci al complesso tema dei rapporti tra narcisismo e gruppo. E’ noto come Freud utilizzi l’ipotesi darwiniana sulle origini della società umana e descriva un’orda primordiale, dominata da un maschio forte, tenuta insieme da legami libidici (1912). Soffermandosi sui processi identificatori che avvengono tra i membri dell’orda e il capo idealizzato, Freud afferma tuttavia che il processo di identificazione è, sin dall’inizio, intrinsecamente ambivalente e comporta addirittura, nella sua versione non metaforica, una incorporazione e distruzione cannibalica dell’oggetto amato. Tale figura dominante può anche essere “assolutamente narcisistica” e “autosufficiente”, avere la natura del padrone e non amare i membri della massa, mentre questi ultimi sono spesso in preda alla illusione di essere amati dal loro padre primordiale e si sottomettono alla sua categorytà. Citando ironicamente Nietzsche, Freud (1921) afferma che il superuomo nietzschiano, svettante sul gregge dei mediocri, apparterrebbe piuttosto al passato della storia umana che non al futuro, come pretendeva il filosofo. Potremmo pensare, oggi, alla luce delle vicende geopolitice correnti che avessero ragione entrambi. Accanto al versante libidico e idealizzato del capo esiste, per Freud, un aspetto persecutorio, per cui i figli, nel gruppo primordiale, si sentireb Continua a leggere