Osservazione

Presentazione del numero “Osservazione infantile e presenza analitica”

L’osservazione infantile, un metodo così peculiare e, forse, difficile da comprendere nella sua reale forza ed importanza, vuole qui essere descritto, soprattutto, come strumento fondamentale per imparare ad “essere con”. Imparare cioè a trovare dentro di sé la capacità di tollerare una presenza altra, trattenendosi dal ricorrere immediatamente alla teoria, all’interpretazione ma, semplicemente, lasciandosi riempire da ciò che l’altro ci offre, prendendo il tempo necessario per scoprire come quell’azione si svolge, cosa si ripete e cosa invece si modifica, quali affetti entrano in gioco e chi vi prende parte.
Entrare nella casa di una mamma e del suo neonato, così come in un asilo o in un reparto pediatrico o neonatale ospedaliero, richiede una buona dose di coraggio e quella struttura e sicurezza mentale, il setting interno, che è forse lo strumento principale, e il più arduo, di ogni analista in formazione. Significa entrare in un’organizzazione a noi pre-esistente, in un’intimità, soprattutto quella della diade simbiotica mamma-bambino, in cui si deve trovare un proprio

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Osservazione

L’approccio psicoanalitico dell’osservazione del neonato nella famiglia cosa fornisce al gruppo?

Abstract

L’autore spiega perchè l’osservazione del neonato nella famiglia, secondo il metodo di Esther Bick, rappresenta una risorsa per il lavoro associativo e la psicanalisi gruppale.
Illustra innanzitutto i differenti tipi di osservazione, per situare poi questa procedura al fianco di un processo soggettivante e ricorda l’importante ruolo dell’osservazione nella clinica istituzionale.

Presenta in seguito questa particolare formazione analitica, che segue la nuova concezione di M. Klein riguardo l’origine del transfert e le prime relazioni oggettuali infantili. I differenti tempi costituenti questo metodo, quello della trascrizione a posteriori di ciò che si è osservato e quello del lavoro associativo dei vari punti di vista durante una tavola rotonda, sono anch’essi al servizio del posizionamento che l’osservatore dovrà effettuare all’interno di una famiglia in cui è appena nato un figlio.

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Osservazione

Le funzioni della mente nella famiglia e nell’istituzione di cura

Abstract

Le quattro funzioni della mente ritenute da Meltzer essenziali per l’equilibrio tra i membri di una famiglia sono importanti anche nel lavoro degli operatori in un’istituzione di cura.
A queste si aggiunge la capacità di apprendere dall’esperienza (Bion), e quella di accogliere nella propria mente pensieri ed eventi imprevisti, che possono contribuire a dare significato alla routine quotidiana.

Un racconto di Calvino “La giornata di uno scrutatore” viene utilizzato per descrivere il cambiamento di prospettiva derivante da un’esperienza emotiva imprevista. Questa spinge il protagonista a riconoscere la realtà del mondo interno, dei sentimenti di amore e di odio, sia nella sua vita privata che in una situazione istituzionale in cui prevalgono le difese di distacco emotivo e strumentalizzazione dell’altro.

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Osservazione

L’osservazione del neonato secondo il metodo di E. Bick

Abstract

Ci proponiamo in questo testo di presentare il quadro e il contenuto dell’osservazione del neonato secondo il metodo di E. Bick e le sue applicazioni terapeutiche, attraverso il prisma della nostra esperienza personale sia come formatrice sia come psichiatra infantile, responsabile di un servizio pubblico nel quale si è cercato, nell’organizzare i dispositivi di cura, di ispirarsi a questo metodo.

E. Bick ha esplorato le origini della vita psichica arricchendo l’interesse della psicoanalisi nei riguardi dei bambini e di quello che essi rappresentano: l’infantile, l’originario. A questo proposito accenneremo brevemente gli apporti di E. Bick alla ricerca delle primizie della vita psichica e allo studio delle interazioni precoci. Espliciteremo in seguito, il suo scopo formativo attraverso la descrizione della metodologia dell’osservazione grazie ai suoi tre tempi: il tempo

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Osservazione

Lise

Abstract

L’osservazione diretta del neonato è stata elaborata e proposta da Esther Bick, membro della British Psychoanalytic Society, con lo scopo di approfondire lo

sviluppo del bambino all’interno del suo ambiente familiare.

L’osservazione si svolge a casa una volta alla settimana per un’ora durante i primi due anni di vita del bambino. Il metodo si svolge in tre fasi, la prima è l’osservazione, il più scrupolosa possibile, la seconda è la scrittura di un rapporto in cui l’osservatore cerca di ricostruire ciò che ha vissuto. La terza parte si svolge nel seminario di

osservazione, durante il quale il materiale viene presentato e discusso.

Osservazione

Infant Observation e Psicoanalisi Infantile

Abstract

Quanto L’Infant Observation e l’Infant Observation hanno contribuito alla ricerca della psicoanalisi infantile, e quanto ancora possono dare al campo della psicoterapia nell’infanzia? Dalle pionieristiche idee di Esther Bick ai preziosi contributi della psicoanalisi italiana, si approfondiscono i temi di Infant e pre-Infant Observation affrontati dai

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Osservazione

Dalla simbiosi alla fusionalità: osservare il neonato per comprendere l’adulto

Abstract

Lo scopo principale di questo testo è quello di descrivere il percorso dalla simbiosi alla fusionalità, in quanto, nonostante questi due termini siano utilizzati frequentemente nella letteratura psicoanalitica, sono spesso nominati in maniera non sempre chiara, soprattutto il secondo.

È mia personale convinzione che invece una spiegazione e correlazione di questi due concetti possa essere estremamente utile e che, soprattutto, possa aiutare a comprendere l’importanza di studiare il neonato per tutti gli psicologi e psicoterapeuti a prescindere dalla tipologia di paziente con cui poi si lavorerà. L’osservazione del neonato permette infatti di approcciare quelle quote di psichismo infantile che, sottraendosi al processo evolutivo, permangono nell’ adulto e che rimane quindi sempre utile tenere a mente, non solo come aspetto immaturo e disturbante ma anche

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Osservazione

“Hai degli occhi bellissimi”, una prima seduta di osservazione

Abstract

Viene qui offerto il resoconto di una prima seduta di osservazione, intervallato da commenti provenienti dal lavoro di supervisione e concluso da una serie di considerazioni più globali, che permettono di inscrivere quanto detto all’interno di un percorso evolutivo familiare e fisiologico.

In questo testo è continuo il passaggio tra ciò che concretamente la famiglia mette in atto durante la seduta, il contemporaneo stato emotivo dell’osservatrice, che partecipa a quanto accade e si interroga pur tuttavia, senza ancora formulare delle spiegazioni e, infine, le elaborazioni vere e proprie, provenienti dalle sedute di supervisione che permettono di passare da un’osservazione priva di giudizio ad una interpretazione di quanto è accaduto. Questa o

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Osservazione

Osservare al nido: allenarsi a dare significato ai gesti della quotidianità

Abstracts

L’intenzione di questo scritto è mostrare come il metodo osservativo (di matrice psicoanalitica, secondo la tradizione della Tavistock Clinic), se venga applicato come strumento principale all’interno dei gruppi degli educatori in un contesto istituzionale come quello del nido, sia un prezioso strumento di prevenzione precoce di possibili situazioni psicopatologiche gravi. L’osservatore assume la qualità di una cassa di risonanza di legami in fieri (con il bambino e con i genitori) partecipando nella quotidianità, ad un campo affettivo ed emotivo comune che – riferito e condiviso all’interno del gruppo di supervisione – può essere propulsore di cambiamento di situazioni relazionali disfunzionali. I frammenti di osservazioni presentati in questo scritto mostrano il grado di acutezza dello sguardo al quale un educatore può pervenire, le emozioni e le difese che riescono ad emergere e ad essere elaborate in un modello di f

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