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Introduzione, Pensabile e impensabile in alcuni concetti di Bion

Nel 1957, a Parigi al XX° Congresso internazionale di Psicoanalisi, Wilfred Bion presentava il suo lavoro La superbia, tra i presenti c’era Francesco Corrao che lo definì il nuovo geniale teorico della Psicoanalisi; in seguito, in occasione dei seminari tenuti da Bion a Roma, sottolineava come Bion ritenesse prioritario e fondamentale il compito della psicoanalisi di esplorare e riprenderne le potenzialità trasformative, riaprirne l’universo di significazione (L. Sarno, Note Biografiche, in Francesco Corrao, ORME, vol. primo, R Continua a leggere

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Tentativo di creare una griglia in (-)K (Meno conoscenza)

Abstract

Attraverso l’esperienza clinica, si cerca di sviluppare la griglia in –conoscenza (-K), la quale fu ottenuta dallo spostamento della colonna 2 (ψ) alla sinistra dell’originale. Si sostiene che essa sorge attivamente come barriera contro lo sconosciuto e il conosciuto sgradevole. Si sottolinea l’eterogeneità della griglia, che aumenta nella dimensione negativa. Lì, esaminiamo la parte inferiore della griglia (a partire dalla linea C) come inversione degli elementi corrispondenti nella griglia positiva. Continua a leggere

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Presentazione dell’opera di Bion: “Memoria del futuro”, alcune riflessioni sull’oblio e l’alba

Abstract

La Trilogia “Una Memoria del Futuro” comprende in modo schematico ma denso il sommario dei contributi teorici di Bion apportati allo sviluppo della psicoanalisi e anche, come ha detto Meg Williams, un apporto per tutta l’umanità. Nella Trilogia, in un modo originale, in uno scenario vivo e fresco, all’interno di un lungo giorno sono affrontati i temi che racchiudono in sé diversi secoli di tentativi ed ipotesi, per apprendere la realtà psichica, come Freud l’ha chiamata. Questo modo quasi originale è un blend dei tentativi di Socrate, Diderot, Shakespeare, Goethe, dei romantici europei e Freud di mettere a fuoco la realtà psichica. Nei tre volumi troviamo dialoghi, analogie, metafore, parabole, e citazioni che contengono una gran parte del pensiero della nostra civiltà. Sono i fondamenti, che possono essere considerati come invarianze dell’umanità. Queste inv Continua a leggere

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Pensare il tempo con Bion

Abstract

L’ uso particolare del tempo mentale da parte di Bion permette di arrivare all’essere in “0”, alla Realtà Psichica, che è il più possibile “a – sensoriale”. Esaminiamo la proposta di Bion di una “psicoanalisi scientifica”, dove la scientificità è “l’atto di fede”, cioè una disciplinata negazione della memoria e del desiderio, ambedue composti di elementi fondati su impressioni dei sensi, si raggiunge attraverso un s Continua a leggere

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Bion ed oltre: Identificazione proiettiva e impenetrabilità materna

Abstract

Il concetto kleiniano di identificazione proiettiva è richiamato per spiegare i processi non verbali che caratterizzano la situazione analitica e le relazioni significative. L’autore prende in esame materiale clinico che ha portato Bion a rivedere le formulazioni kleiniane originali. Avvicinando il concetto da una prospettiva Winnicottiana, l’autore suggerisce che il processo relativo all’identificazione proiettiva nonsia tanto fondamentale, come spesso sottolineato, per la vita infantile; piuttosto lo considera collegato con l’impenetrabilità materna. L’autore discute l’assunto kleiniano per cui l’identificazione proiettiva costituisce la modalità fondamentale della comunicazione infantile e suggerisce che la comunicazione primitiva può essere meglio comp Continua a leggere

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Bion all’asilo-nido. Tre tappe di una teoria intersoggettiva

Abstract

L’autore analizza l’evoluzione delle opere di Bion prendendo in considerazione la relazione fra intersoggettività e simbolizzazione. Tre libri connotano tale evoluzione : Esperienze nei gruppi, Apprendere dall’esperienza, e Attenzione e Interpretazione. L’intersoggettività è dapprima il campo della simbolizzazione e diviene in seguito la condizione di una simbolizzazione specifica, primitiva, Continua a leggere

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La griglia degli elementi psicoanalitici e il mito come modello dell’esperienza analitica

Abstract

Al fine di corrispondere con l’esigenza di articolare il fondamento scientifico della teoria psicoanalitica con i pensieri clinici dell’analista, Bion propone la Griglia degli elementi psicoanalitici quale utile strumento di rappresentazione delle posizioni che la mente dell’analista può assumere nella seduta di analisi, per predisporsi all’ascolto e alla conoscenza condivisa. La Grigl Continua a leggere

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Note sul dipinto di Bion

«Poi,» continuò il giardiniere, «a destra si apre la valle e lo sguardo spazia su ricchi boschi e praterie in una limpida lontananza» (J.W. Goethe, Die Wahlverwandtschaften , Le affinità elettive , trad. di M. Mila, in J.W. Goethe, Romanzi , A. Mondadori Editore, Milano 1979, p. 507)

C’è più cielo che terra nel paesaggio di Bion: in uno spazio sgombro e costruito per piani orizzontali, egli rinuncia a imporre immagini preminenti e lascia allo spettatore la libertà di scorrere con gli occhi per ogni dove.

Lo sguardo, non vincolato a punti di fuga prospettici, procede dal margine del quadro e si addentra in un paesaggio memore dell’esperienza del landscape gardening , dove la perizia di un Charles Bridgeman (1680-1738), un William Kent (1684-1748), un Lancelot Brown (1715-1783), è al servizio della costruzione di un Continua a leggere