Cosa ci rende umani: la “Mente” o il “Corpo”? (1)
Ho messo tra virgolette Mente e Corpo perché da diverso tempo non credo più all’esistenza di cose del genere, almeno nei termini in cui sono stati definiti nella tradizione di pensiero occidentale (cartesiana, per intenderci), cioè una mente indipendente dalla materia (res cogitans) e un corpo materia inerte (res extensa). Credo piuttosto all’esistenza di un organismo unitario (Spinoza, 1677; Lorenz, 1983; Crick, 1994, De Toffoli, 1991, 2001; Matthis, 2000) e che i termini “mentale” e “corporeo” si possano riferire a insiemi di osservazioni diverse, che dipendono dal vertice in cui si pone l’osservatore. Credo altresì che si possa mantenere (Solano, 2013, Cap.1-2) una distinzione tra sistemi simbolici (sentimenti distinti, processi cognitivi coscienti, rappresentazioni verbali o iconiche, funzionamento sequenziale, memoria esplicita/episodica) e sistemi non simbolici (emozioni primitive, processi cognitivi non consapevoli, funzionamento in parallelo, memoria implicita). La studiosa che più ha sviluppato questa distinzione è Wilma Bucci (1997, 2009), ma possiamo trovarla nella distinzione tra elementi alfa ed elementi beta (Bion), tra asimmetrico e simmetrico (Matte Blanco), nel concetto di informe di Winnicott (1971). Entrambi i tipi di sistemi presentano un aspetto “mentale” e “corporeo”, a seconda degli strumenti con cui vengono esaminati. Così il sistema simbolico verbale è anche i lobi frontali, così il sistema non simbolico è anche l’amigdala (non: “ha come base biologica l’amigdala”, come se fossero entità diverse). Ritenendo di essere più facilmente compreso, e per creare un raccordo con il pensiero precedente, continuerò anche ad usare i termini “Mente” e “Corpo” come sinonimi di Sistemi Simbolici e Sistema non Simbolico. Continua a leggere