Prefazione

Con l’edizione “storica” sui gruppi e la psicoanalisi di gruppo, curata dall’associazione di ricerca sui gruppi omogenei, ARGO, si vorrebbe prospettare la ricapitolazione dei molti volti che il tema presenta e dei suoi diversi livelli – per riuscire ad agganciare la nozione del presente, sociale e individuale, a quella del passato che ha contribuito a produrlo. L’augurio è di riuscire a prospettare per il lettore una dimensione temporale evolutiva e rivolta al futuro, come prodotto dell’attenzione al passato e al presente. Non un gioco di termini, ma il sentimento che legare il tempo individuale a quello sociale possa aiutare l’armonia identitaria in un’epoca di transizione così importante come quella presente.

Inoltre Argo affonda le sue radici nell’esperienza del gruppo di ricerca legato alla rivista Funzione Gamma e alle attività di cattedra del Prof Claudio Neri alla Sapienza di Roma. Lì nacquero le prime domande sulla “funzione omogenea” nel gruppo e le prime distinzioni fra stati omogenei della mente e distinti, differenziati.

Con sincero slancio la rivista di Argo: Gruppo Omogeneità e differenze edita congiuntamente con Funzione Gamma che la ospita in simultanea, la sua ottava edizione (a giorni, su www.argo-onlus.it/la-rivista), per onorare un legame di filiazione creativo, e valorizzare l’esperienza policulturale e polisemantica del gruppo di lavoro.

Presentazione del numero “Psicoanalisi di gruppo: Reso-conto di 50 anni di lavoro”

Solitamente le edizioni annuali della rivista di Argo Gruppo: Omogeneità e differenze e quelle trimestrali della rivista Funzione Gamma della Sapienza di Roma, che in occasione di questa edizione “storica” hanno collaborato per un numero comune, pubblicano ricerche intorno ai temi e problemi del gruppo generale e attuale. L’ispirazione principale delle edizioni è orientata insomma a rinforzare il legame di gruppo condividendo il pensiero che lo rappresenta e a tenere viva la ricerca. In occasione di questo numero, che è stato impegnativo e si presenta voluminoso è piuttosto la Storia che impone il suo quadro e dona una prospettiva alla elaborazione.
Continua a leggere

Ringraziamenti

Con l’associazione Argo, la redazione di Gruppo: Omogeneità e differenze, ringraziamo in particolare Giancarlo Di Luzio per l’ispirazione iniziale sul tema storico dell’edizione e il metodo del dialogo/Intervista con gli Autori. Ringraziamo i Soci Onorari Claudio Neri e Bob Hinshelwood per la presenza costante e i contributi, e tutti i soci per il loro impegno, particolarmente Adelina Detcheva, per la sua competente disponibilità a sostenere il lavoro di questo ottavo numero storico. Un ringraziamento sentito va a tutti gli Autori, che hanno dimostrato una straordinaria generosità. Alla redazione di Funzione Gamma, per la sua ospitalità e collaborazione creative, al direttore Riccardo Williams e al Web Master Walter Iacobelli per l’ordine e il senso dato al lavoro editoriale, a Claudio Neri per l’ispirazione e il sostegno costanti. Ringraziamo i lettori numerosi che assicurano a distanza continuità e vitalità a queste due riviste interessate alla ricerca sul gruppo, sul legame, sui processi sociali e relazionali della mente, sulle risorse del corpo e della mente, individuali, interindividuali e sociali, e sui loro transiti.

Stefania Marinelli e Silvia Corbella

Storia e problematica del “setting” nella psicoanalisi di gruppo francese

Intervista a Denis Mellier

Continua a leggere

Intrecci e Attraversamenti Sfide per il Futuro. Riflessioni a partire dai disvelamenti della pandemia

Di AAVV. Prefazione di E.Borgna e G.Cantarella
EM Edizioni Mercurio

L’inaspettato avvento della pandemia con le sue dimensioni drammatiche pare avere diviso il mondo delle culture sociali, psicologiche, psichiatriche in due metà : coloro che da subito a entravano nel merito per assumere una parte, per valorizzare la comunicazione e il sostegno ; e coloro che hanno atteso e appuntato lo sguardo al futuro, in attesa di individuare meglio il senso di marcia degli eventi, per non giudicarli mentre accadono.
Questo libro si presenta trasversale fra i due orientamenti perché tratta temi pluridisciplinari a diverse dimensioni di piano e senso – come le culture e le istituzioni sociali, l’evoluzione di quelle psicologiche, la valutazione antropologica e storica, che tendono in un insieme complesso ad abbozzare panorami in movimento.
Però leggendo con una attenzione maggiore il testo con le sue molteplici facce e versanti il libro rivela, « svela » come recita il titolo, per mezzo dei suoi numerosi interessi un punto di vista più interno. Durante la sua lettura abbiamo modo di acquisire una nuova nozione : quella di un neoumanesimo, lo chiamerò così, in evoluzione, sorto dal mondo precedente e attraversato dalla rottura nel momento della sua massima espansione. Un neoumanesimo che sembra assumere una critica radicale e volter ripartire da zero : fare tabula rasa dei dualismi, dei conflitti e contraddizioni, che producono sciagure. Continua a leggere

Il gruppo come cura

Già nella scrittura della sua prima monografia sul Gruppo (Roma: Borla, 1995) Neri nella sua elaborazione di nuovi paradigmi ricordava le teorie originali di W.R. Bion sul gruppo, e al contempo si differenziava da quelle, con l’esigenza di costruire una teoria specifica e puntuale relativa al funzionamento complesso dei gruppi e al processo analitico di gruppo. In questo secondo libro invece l’Autore sottolinea con maggiore decisione di essersi del tutto, per quanto una separazione possa essere completa, separato da Bion e di essersi immesso nel flusso post-bioniano moderno che tenendo conto della ricerca fondativa, la orienta verso la valutazione delle nuove richieste del nuovo campo sociale, culturale e delle nuove sofferenze psichiche. Fra i due libri notiamo anche una seconda differenza, importante per riflettere. Il confronto con lo “psicoanalista” della seduta duale, che nel primo libro era distanziato, a favore di una costruzione epistemologica specifica del dispositivo di lavoro multiplo, in questo secondo libro 25 anni dopo, l’analista della tradizione individuale classica è ancora in penombra sì, ma, al tempostesso è meglio delineato mediante un confronto indiretto ma più circostanziato, come in un prismache contiene un numero maggiore di piani e facce. Continua a leggere

GruppoRito

Gruppo e Rito

Abstract

Il testo attribuisce una serie di significati e funzioni distinti alla costruzione dei riti nel gruppo. Essi hanno sì valore sociale di conservazione coesiva, ma anche di spinta creativa a compiere esperienze nuove e non note, non già coerenti e coese.
Sono poste in questa prospettiva tre nozioni, e confrontate con tre opposte: quella del rito sociale che contiene e produce, contrapposto alla cerimonia che formalizza. La nozione di rito narrativo del sogno, quando è condiviso all’interno del gruppo. E infine la nozione di rito sociale come costruzione di contenimento e di contenuti condivisi, c

Continua a leggere

TraumaGruppo

Presentazione del numero

In occasione della Conferenza organizzata nella primavera dello scorso anno 2017 dall’ “Istituto di Analisi di Gruppo Rasztòw” di Varsavia: Il desiderio di omogeneità e il conflitto(Pragnienie jednorodnosci a konflikt) presso la Biblioteca dell’Università, furono presentati e discussi alcuni nuclei tematici particolarmente vibranti e di notevole interesse per il lavoro dei gruppi, a partire dalla relazione di Maciej Zbyszewskisulla conduzione di gruppi omogenei con veterani di guerra, nella quale emergevano condizioni legate alla straordinarietà dei vissuti bellici e la difficoltà di trasformare i conflitti. I bisogni dei soggetti, puntualmente individuati, erano collegati a dimensioni cronicizzate di estraniazione dal contatto con la società civile e alla permanenza del ricordo traumatico; all’isolamento e alla perdita di discernimento dei valori comuni, connessa alla specializzazione settoriale delle relazioni belliche difficili da abbandonare.

Continua a leggere

TraumaGruppo

Campo del gruppo terapeutico e analitico con pazienti anoressiche

Abstract

Nel contributo si pongono due quesiti principali relativi a possibili concettualizzazioni cliniche in ambito psicoanalitico da adottare nel lavoro con i pazienti anoressici. 1. Il primo concerne la domanda se l’anoressia possa essere descritta come una malattia indipendente, come ad esempio, nelle classificazioni delle psiconevrosi di Freud, la sindrome ossessiva. 2. Il secondo quesito concerne la possibilità di concepire che i pazienti disturbati al livello della oralità ma anche in modi articolati e borderline per altri fattori di immaturità e traumatismo identitari, possano essere trattati utilmente all’interno di un corpo sociale, il gruppo. Il dispositivo plurale infatti, riattualizzando l’esperienza originaria di indistinzione e stimolando per contrasto (v. l’idea di controcampo in Marinelli 2004) il bisogno di differenziarsene quando questa sarà stata trasformata, può essere immaginato come un corpo unico, che può creare la ri-generazione e la ri-nascita delle parti/organi e dell’insieme/organismo. Sono comparati in questo senso i due diversi livelli di lavoro che s’intrecciano nel dispositivo gruppo: come registro di scambio intersoggettivo e come campo comune e condiviso e

Continua a leggere

EdipoGruppo

Scena edipica scomposta

Abstract

Si descrive il caso individuale di un paziente che porta all’inizio dell’analisi il tema predominante di una scena primaria arcaica multipla e stratificata, i cui fattori costitutivi appaiono “scomposti”, come le fratture ortopediche frastagliate, e condensati in un tempo traumatico cumulativo. La scena edipica presa in esame risulta presto condivisa dall’intero gruppo familiare e, mediante l’attività delle “valenze” che collegano automaticamente all’interno del gruppo gli elementi inconsci affini (Bion, 1961), estesa all’ambiente sociale contiguo, che risuona (Neri, 1995) con i suoi elementi profondi. Sono considerate le difficoltà di enucleazione di tale scena edipica disseminata e dei frammenti che la formano, aggregati dal paziente nell’icona terrifica del corpo materno che potrebbe morire e organizzati infine nel sintomo ossessivo compulsivo severo. Si ipotizza che la diffusione nell’ambiente degli elementi collegati alla tragedia edipica della gelosia e invidia originarie, derivi dalla difesa da esso stesso organizzata a protezione del paziente, la cui vita emotiva, gravemente opacizzata dall’ossessività e destabilizzata dalla oscillazione umorale, esprime una cupezza

Continua a leggere

MusicaGruppo

Kairos, Creatività psichica Creatività musicale

Intervista a Paola Carbone
A cura di Stefania Marinelli

Introduzione al dialogo

Trovandomi a curare, imprevistamente, una edizione di Funzione Gamma inerente alla musica e alla musica messa in correlazione con il punto di vista psicoanalitico, mi sono trovata non essendo esperta del campo a fare ricorso a diverse memorie e ad alcune predilezioni, come quella per le opere di Mozart.

Continua a leggere

Contributi della psicoanalisi allo studio del gruppo

Collana Individuo e Gruppo diretta da S.Marinelli

Introduzione

Giulio Cesare Zavattini

Nel lontano 1935 Balint (Balint, 1935) chiedeva che fosse prestata più attenzione allo sviluppo delle relazioni oggettuali, nel senso che tutti i termini e i concetti psicoanalitici, a eccezione di “oggetto” e di“relazioni oggettuali” si riferirebbero all’individuo da solo,segnalando i limiti di una tradizione di lettura della personalità centrata su ciò che si chiama one-body-psychology , ossia la focalizzazione sulle caratteristiche della mente individuale vista come a sé stante rispetto non solo al contesto, ma anche al tessuto di relazioni che circonda una persona.

Sono note le trasformazioni di questa modellistica nel movimento psicoanalitico che a partire dalle teorie delle relazioni oggettuali ha rivisto ampiamente il paradigma freudiano sino ad arrivare alle recenti posizioni intersoggettivistiche (Mitchell, 2000) in cui viene ripreso il quesito relativo al rapporto tra la configurazione del mondo interno e quella che potremmo chiamare la natura e sviluppo delle relazioni interpersonali (Beebe, Lachman,2002).

Continua a leggere

PolifoniaCorpo

Presentazione: Polifonia del corpo in psicoanalisi

La cura reale di questa edizione è iniziata a un anno di distanza da quando era stata proposta alla redazione. Per un intero anno non vi era stata alcuna risposta dagli autori. Arrivò il Coronavirus. E arrivò una pioggia di contributi, si animò un entusiasmo diffuso: temi, stili, modelli, lessici originali e di valore si moltiplicarono con varie prospettive tematiche. Non sapevamo cosa avesse dato il via all’improvviso: a volte il motore va, ma non il motorino d’avviamento, a volte succede il contrario. Quella volta erano partiti bene entrambi dopo un tempo vuoto. A volte l’inconscio o comune o singolo, si situa nei posti più impensati e difficili da vedere, e si palesa con un movimento di emersione vitale. Continua a leggere

PolifoniaCorpo

Bellezza Sincrona: fra “Oggetto Superiore” (mente) e “Oggetto Inferiore” (corpo). Estetica primaria e socialità

Abstract

Ci si propone di indicare come l’esperienza della Bellezza in molteplici circostanze sia da ricollegare all’esperienza dell’estetica primaria e ai suoi valori inconsci di durata, assolutezza, eternità, insostituibilità infinita.

Continua a leggere

PolifoniaCorpo

Il vertice spazio nel lavoro psicoanalitico, di Stefania Marinelli

Intervista con l’autrice del libro
a cura di Maurizio Salis

Domanda. Il nostro modo abituale di costruire e vivere i legami umani è stato travolto. Che conseguenze possiamo attenderci dalla situazione attuale sul piano della salute mentale e sul piano sociale?

Risposta. Intanto grazie di rivolgermi queste domande, che sembrano raccogliere sensazioni ricordi pensieri e sogni che si presentano per noi in questo periodo inaspettatamente e che fluiscono all’interno di noi forse una volta tanto con meno regole e controllo. Distinguerei due piani almeno, uno più immediato e uno soggiacente e inconscio. Credo Continua a leggere

PolifoniaCorpo

La vita psichica delle équipes, di Denis Mellier. Borla, Roma

La vie psychique des équipes. Dunod, Paris 2019.

Edizione italiana a cura di Stefania Marinelli

Recensione di Stefania Marinelli

Quando ebbi in mano per la prima volta il libro francese di Denis Mellier intitolato La vie psychique des équipes confusi per un momento la parola vie, vita, con voie, via. Mi sembrò per un momento che avrei curato l’edizione italiana di La via psichica delle équipes. Lo ricordo qui per rivivere l’emozione che si presentò poco dopo la scoperta: non era la via. Era la vita delle équipes! E dunque mi misi al lavoro con rispetto e curiosità maggiori. Il titolo era insolitamente non accademico, diretto e vivo e mi incuriosiva. In effetti nel seguito il testo mi ha accompagnata con molti valori inattesi. L’équipe è descritta da prospettive molteplici, teoriche e cliniche che racchiudono la complessità della dimensione di lavoro insieme individuale e gruppale, soggettiva e intersoggettiva, all’interno del contenitore istituzionale. La costruzione della capacità contenitiva dell’équipe attraverso il lavoro dell’Apparato Psichico d’Équipe Continua a leggere

MemoriaFuturo

Presentazione al numero: Memoria del Futuro

Dobbiamo a Claudio Neri la felice intuizione di poter progettare un interessante numero di Funzionegamma su Memorie del Futuro (d’ora in poi, MDF) di Bion. Felice per più motivi. Innanzitutto perché curiosamente in letteratura non ci sono molti lavori sulla Trilogia; poi, perché il paradigma ispirato a Bion sta diventando sempre più noto in psicoanalisi – e per di più in una versione che vede gli category italiani in prima fila; infine, perché soffermarsi su MDF vuol dire impegnarsi in un’attività teoretica. I tre volumi di Bion non rivestono solo un grande interesse per la biografia dell’autore e neppure solo in funzione di comprendere meglio i suoi concetti teorici, bensì si possono considerare a pieno titolo come il capitolo conclusivo di una geniale parabola creativa: non un riassunto o un appendice ma un nuovo capitolo.
Continua a leggere

Donne

L’Amor che move il Sole e l’altre Stelle(1). Breve Presentazione dell’edizione : “Sebben che siamo donne”(2)

Un particolare ringraziamento desidero fare a: Silvia Cimino e Luca Cerniglia, per la collaborazione editoriale; e a Claudio Neri, che ha dato vita al primo gruppo di lavoro nell’ambito del corso “Gruppi al femminile”.

“Io non conosco noi”: furono queste le prime parole dette da Bion, dopo un intenso silenzio, al seminario nel quale incontrava a Roma i soci del “Pollaiolo” (3).
Io non conosco noi (non: voi).

Io non conosco noi, non so chi siamo noi – avrebbe forse detto Bion, richiesto di parlare solo del gruppo delle donne? Non uomini o uomini e donne: solo donne.
Ricordando quel seminario mi chiedo: perché in questo numero della rivista parliamo di una sola “metà del cielo” (4)?
Ne abbiamo sentito dire da sempre tutti noi, delle donne (ma non degli uomini, perché in quel caso parliamo del genere umano).  La donna.
Era divieto e tabù nella comunità antropologica.
Era guerra a Troia nel mito greco.
Medea nel Teatro tragico.
E nel gruppo mitologico : Baccanti. Erinni. Parche. Furie, Moire. Eumenidi. Grazie, Muse, Ninfe. Divinità minori ricche di mito e senso, derivate dalle divinità maggiori dell’Olimpo, grandioso e antropomorfico (quello femminile, in particolare, connesso ad una mitopoiesi fortemente espressiva delle funzioni, legami e rappresentazioni femminili: Artemide ; Era ; Afrodite ; Atena ; Demetra/Persefone. Molte divinità e semi-divinità, più vicine agli umani, hanno carattere personificante (Giustizia, Dike ; Vittoria, Nike ; Memoria ; Concordia): sono legate alla vita sociale o ai cicli della vita naturale (Selene ; Aurora ; Gea) o alle figurazioni animali o semiumane (Eco ; Chimera ; Fenice ; Sfinge) o mostruose (Gorgona ; Arpie).
In cielo è stella della sera (Vespero), della notte (Venere), dell’alba (Lucifero).
In oriente dea dalle molte mammelle e dalla potenza immensa.
Nell’era religiosa: costola di Adamo; cacciata dall’Eden; Annunciata e Madonna.
Nell’evo medio era Portatrice di tentazione e peccato. Ascetica. Angelicata.
Era diritto della prima notte feudale; era inviata in convento. Strega. Santa. Eroina. Matriarca.
Era poi disordine psichiatrico, squilibrio e crimine.
Nel secolo della psicoanalisi, divisa durante lo sviluppo sessuale e l’individuazione di sé fra la dipendenza materna e la scelta d’oggetto maschile, incarnata nei bisogni biologici e corporei, era invidiosa del pene e alle prese con il sentimento di castrazione e rivalità.
Fragility, thine name is female
(5).
Poi femminista. Donna in carriera. Diva.
Lapidata da traditrice. Celata dal burka. Uccisa da appena partorita prima di essere peso economico. Violata; posseduta; uccisa per delitto d’onore e gelosia.
Fata e strega : mobile qual piuma al vento (6). Ieri sociale e incline alle tessiture relazionali, oggi possessiva e rivaleggiante nel gruppo qualificato dal maschio e dal suo potere.
Continua a leggere

PieroSogno

I Miti del Gruppo

Abstract

Si vuole indicare come il gruppo analitico per organizzare le prime espressioni e la condivisione narrativa abbia bisogno di elaborare vecchi e nuovi miti. I miti antichi e formalizzati sono soprattutto utili nelle prime fasi del processo in quanto incoraggiano la naturale mitopoiesi del gruppo e consentono di approcciare mondi inconsci inaccessibili individualmente, per la loro ampia socialità e il loro linguaggio polisemantico. Inoltre il gruppo analitico, specie se affronta elaborazioni di Continua a leggere

PicassoSaltimbanchi

Sogno, corpo e malattia nel gruppo. Gruppo terapeutico nel reparto ospedaliero

Abstract

Le autrici ritengono l’ aspetto significativo, relativamente al tema della produzione iconica e onirica nel gruppo, riguarda una sua funzione specifica nel gruppo che affronta la malattia organica, e tende a produrre le rappresentazioni fantasmatiche ad essa collegate. Tale funzione sembra soprattutto legata al bisogno di rappresentare gli avvenimenti interni al corpo, dare loro una forma e un’espressione comunicabile, dotarli di un senso condivisibile e mentalizzabile. La comprensione di questi elementi rappresentazionali, così importanti per ristabilire i legami fra il corpo e la mente e fra il trauma e la costruzione, può avviare un processo trasformativo e evolutivo. In particolare, nel gruppo considerato, è stato possibile esperire livelli sempre più affett Continua a leggere

MatissePsicoterapiadiGruppo

L’elaborazione della depressione nel gruppo

Abstract

Il particolare bisogno dei gruppi umani, testimoniato nelle discipline antropologiche, nel mito, nel culto religioso, di elaborare la depressione attraverso la pratica di uno specifico ritualismo volto al commiato e al seppellimento degli oggetti perduti, è considerata all’interno del pi Continua a leggere

MatisseFormazione

Gruppo di formazione con operatori oncologici. Stefania Marinelli (Parte prima)

Abstract

Presenteremo l’esperienza di un gruppo di formazione, con medici e infermieri, centrato sul tema della malattia neoplastica. Il gruppo si è svolto all’interno di un reparto di medicina oncologica dell’ospedale generale di Roma, San Filippo Neri, in collaborazione con il Servizio di Psichiatria dell’ospedale stesso, per la durata di tre mesi, con cadenza settimanale. E’ stato condotto unitamente dalla psichiatra del Servizio, responsabile per le consulenze presso i reparti (S.Bruni), e dal supervisore esterno, psicoanalista di g Continua a leggere