Donne

Gruppi terapeutici femminili. Passato e Presente

Abstract

Come Gruppoanalista l’autrice fa riferimento alla Teoria dei Gruppi Interattivi di Ferdinando Vanni (1988, 1992). Secondo la teoria di Vanni i Gruppi Interattivi sono caratterizzati da scambi comunicativi interattivi fra i partecipanti.  In questi scambi emerge un sé “interattivo”: il “sé negli altri”. Questo “sé negli altri” si presenta come un sé indifferenziato che permette a parti della propria personalità di essere proiettate, rispecchiate o indotte negli altri. Il conduttore di un gruppo interattivo stimolerà perciò, in un primo momento, i feedback fra i partecipanti al fine di riconoscere proiezioni e induzioni. In seguito comincerà il lavoro psicoanalitico di working through che permette di rimodellare il sé attraverso gli scambi e le interazioni nel gruppo. La Teoria dei Gruppi Interattivi si riferisce ai gruppi terapeutici misti per genere. Nei gruppi terapeutici di donne gli scambi comunicativi interattivi hanno rivelato uno specifico potere terapeutico. Dalla diminuzione del confine fra i sé individuali deriva da una specifica qualità affettiva delle interazioni fra le donne all’interno della cultura del gruppo definita Intercambiabilità (Cantarella 2002; 2005), di seguito illustrata. Come descritto in questo articolo, le esperienze interattive di rispetto e comprensione che costruiscono il senso di sé, aumentano l’autostima e promuovono la stima di genere. Possiamo quindi dire che il calore e l’intimità delle interazioni fra donne nei gruppi terapeutici sono fondamentali perché il sé femminile emerga e si ricostruisca. Come Psicoanalista l’autrice fa riferimento alla Teoria Psicoanalitica, in particolare alla Teoria delle Relazioni Oggettuali di Fairbairn (1952).

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