Il Sé e gli Altri. Dal gioco di gruppo alla regolazione affettiva
Abstract
In questo lavoro si approfondisce un aspetto a mio avviso di grande pregio della terapia di gruppo, ovvero la possibilità di fruire della presenza di più bambini contemporaneamente, che rende più semplice e immediato il manifestarsi di dinamiche relazionali disfunzionali che si accompagnano ai disturbi emotivi. Lo spazio gruppale si presta particolarmente favorevole alla riproduzione di situazioni interattive abituali del mondo quotidiano del bambino, che tramite la diretta osservazione e identificazione con i coetanei o con l’ausilio dell’ “interpretazione correttiva nel corso dell’azione disfunzionale” ad opera del terapeuta, può rimodellare i propri schemi di relazione. Si centra l’interesse su un duplice livello. Da un lato lo sviluppo delle abilità di socializzazione (empatia, comprensione, ascolto e confronto con gli altri), dall’altro su un versante più prettamente intrapsichico, sull’interiorizzazione di una maggiore funzione riflessiva come acquisizione dell’Io. La ripetizione di “esperienze di relazione correttive” favorisce infatti un migliore processo di riconoscimento, gestione e regolazione degli affetti, che sostiene la strutturazione di rappresentazioni interne positive del Sé stabili, arginando in ultima istanza il rischio psicopatologico nel lungo periodo
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