La Villetta. Una casa racconta
Il romanzo , LA VILLETTA. Una casa racconta, nasce da una perdita, la vendita della casa e della relativa proprietà, e come tale dalla necessità di recuperare e di elaborare ricordi. Il libro viene definito dal Prof. G. Selvaggi curatore della Collana, Le storie della Storia,un “romanzo insolito”. Infatti non presenta le caratteristiche classiche del romanzo, quali intrecci di storie o intrighi tra personaggi. E’ un romanzo che si muove su un piano descrittivo, nel recupero di immagini e di sensazioni visive ed olfattive, e su un piano intimistico nel recupero di emozioni e di ricordi. La filosofia del libro, se così si può dire, è da ricercare nei versi del poeta A. Coeiro, il quale afferma che non é sufficiente non essere ciechi per vedere i campi e i fiori. Così , io penso, si può vedere senza guardare, dire senza parlare, udire senza ascoltare. Questi atti fisici possono rappresentare spesso fatti che non incidono in modo significativo nel nostro mondo interno. A volte scivolano via da noi senza lasciare segni che possono essere utilizzati in senso trasformativo. A volte esperienze dolorose possono essere allontanate dalla coscienza,negate, incistate,ancorate ed operare in senso distruttivo. Esperienze piacevoli, al contrario, possono essere idealizzate,esaltate e non trovare all’interno del Sè una collocazione reale e realistica. Come allora poter arrivare a guardare,parlare ed ascoltare? Questa è certamente la sfida che ognuno fa a se stesso, con il proprio modo di sentire e di capire,con la propria irripetibile originalità. Se ciò avviene la vita ha un senso, il senso che ognuno di noi le vuole,le può o le sa dare. E’ ciò che ho cercato di dire con “LA VILLETTA”.