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Pablo Picasso, Los mùsicos, 1921. Olio su tela. Museo di Arte Moderna, MoMa, New York.

Federico Dazzi, Musica per un dipinto. Roma, 2020.

Il dipinto di Picasso fa parte del periodo detto del “Cubismo sintetico” ed è considerato come una delle opere più importanti di Picasso. La rappresentazione contiene la sovrapposizione di più figure, ottenuta con tecniche di collage o papier collé. I personaggi al centro con le maschere, rappresentanti presumibilmente il trio di amici nel vivo del dibattito artistico, con i poeti Guillaume Apollinaire e Max Jacob, sono ritratti in superficie rispetto a uno sfondo più profondo: Arlecchino al centro con una chitarra, a sinistra Pulcinella con un clarinetto e a destra Pantalone (o un monaco, che potrebbe alludere al ritiro in convento di Iacob secondo una diversa interpretazione della critica) che sta cantando e tiene in mano uno spartito. Sensibile il forte impatto e collegamento di Picasso con la tradizione culturale italiana e la commedia dell’arte.

I musici sono campiti con colori piatti, brillanti e di ampie porzioni. La loro bidimensionalità contrasta con la profondità tridimensionale della stanza. La concezione contraddittoria dello spazio pone in tensione la parete di sinistra più alta rispetto a quella di destra e le due linee rette che dovrebbero unirsi per chiudere il pavimento si presentano sghembe. La visione dei tre musici è frontale e bidimensionale, ma cambia per quanto riguarda la stanza con la quale si recupera il senso di tridimensionalità e profondità. La concezione dello spazio è tuttavia contraddittoria in quanto la parete di sinistra appare innaturalmente più lunga rispetto a quella di destra. I colori di questo dipinto sono piatti e distesi su ampie porzioni del dipinto. E’ sensibile la differenza di colore tra i dipinti del cubismo analitico (terrosi, neutri, tendenti alla monocromia) e i dipinti del cubismo sintetico (brillanti).