Omogeneità della protomente
Abstract
Considerando all’inizio la natura omogenea del gruppo (dei traumatizzati di guerra nell’ospedale di Northfield) che portò Bion a studiare il funzionamento del gruppo e l’apporto della mente sociale e primitiva ai processi cognitivi e all’evoluzione psichica, il contributo prende in esame dapprima la nozione etimologica e storica di omogeneità, e la confronta successivamente con i principali modelli psicoanalitici che l’hanno inclusa nell’ambito della trattazione teorica come un elemento significativo dell’apparato psichico. Tale dimensione (dell’indistinzione) è infine prospettata come un funzionamento che contiene il suo reciproco (la spinta oscillatoria verso l’individuazione), e tende a comportarsi nel dispositivo psicoanalitico come “sonda” (Bion 1970), mediante la cui attività l’esplorazione dell’oggetto sconosciuto, la conoscenza dell’oggetto e la nascita dell’oggetto ignoto, che esplora ed è esplorato, sono all’unisono.