Presentazione del numero “Psicoanalisi di gruppo: Reso-conto di 50 anni di lavoro”
Solitamente le edizioni annuali della rivista di Argo Gruppo: Omogeneità e differenze e quelle trimestrali della rivista Funzione Gamma della Sapienza di Roma, che in occasione di questa edizione “storica” hanno collaborato per un numero comune, pubblicano ricerche intorno ai temi e problemi del gruppo generale e attuale. L’ispirazione principale delle edizioni è orientata insomma a rinforzare il legame di gruppo condividendo il pensiero che lo rappresenta e a tenere viva la ricerca. In occasione di questo numero, che è stato impegnativo e si presenta voluminoso è piuttosto la Storia che impone il suo quadro e dona una prospettiva alla elaborazione.
La parola stessa, Storia, è imponente. Il grande storico greco Tucidide la chiamò Tesoro per Sempre (ktema eis aei). Se la parola storica è viva e attuale, allora vi è l’esperienza del presente.
La richiesta di “storicità” è risuonata negli scambi fra Autori e redazioni lungo tutta questa annata di preparazione: il gruppo di prima e di oggi, il piccolo o grande gruppo, o globale, di ora; il gruppo teorico, o come cura (Neri, Cortina 2021); il gruppo della mente; il gruppo di lavoro, declinato nei vari formati, o in applicazioni. La Storia, il reso-conto.
Viviamo tuttavia in un’epoca in cui, al contrario, è l’attualità che urge, è il presente il più raccomandato, da individuare, fronteggiare, da comprendere o avversare, o con cui allinearsi. Ricercare le genealogie e consultare le tappe evolutive di un processo talmente generale non è solo arduo, è impossibile.
Così i diversi contributi di questa edizione su Psicoanalisi di gruppo: Reso-conto di 50 anni di lavoro presentano più formati, più intonazioni del discorso e addirittura un certo disordine sequenziale e disomogeneità editoriale – o preservazione dell’originalità. Lo schema privilegiato, suggerito da Giancarlo Di Luzio che qui l’associazione Argo ringrazia volendo includerlo fra i soci onorari storici di Argo, Claudio Neri e Bob Hinshelwood che ci hanno accompagnato per anni fino a qui – è stato quello della Intervista – o dialogo, o conversazione di gruppo, o in videochiamata, o scritta.
Ripensare il gruppo, i suoi formati, le sue declinazioni è quasi vertiginoso, se pensiamo che per tutta la nostra esistenza facciamo parte di gruppi, ne entriamo e ne usciamo, e il primo è proprio quello della nostra origine fisica e mentale, e della sua iscrizione sociale.
Nella difficile epoca attuale il gruppo della transizione sembra diventato così stretto e generalizzato da semplificare quasi la nostra idea di appartenenza. Quale futuro per il gruppo? è la domanda urgente che resta.
Dopo la “storia”, non tanto sequenziale ma più per immagini diverse fra loro che questa edizione ha affrescato con la generosa collaborazione degli Autori, individuando versanti sparsi, contesti fra loro diversi, nicchie, linguaggi di gruppo specifici, condivisi, o differenziati, ecco ora l’edizione che racconta l’interesse del gruppo e al gruppo, e che rende preziosa l’idea che la Storia presente crea il futuro.