“Psicoanalisi, credo”, nel paese delle meraviglie. Lettura e Letteratura in Memoria del Futuro
Abstract
Il titolo originale Memoria del Futuro ci dà una informazione in più su quello che andremo a leggere: il libro è un Memoir, identificando come tratto distintivo del memoir un “commitment to the real”, un impegno, una fedeltà a ciò che è reale; e si tratta di un genere che riflette, come scrive Bion, una attività umana fondamentale: la narrazione delle nostre vite nei termini che ci sono propri.
Quello su che cosa siano la realtà e la verità, su che cosa si possano considerare “fatti”, è uno degli argomenti che infiammano di più il dibattito tra i personaggi di Memoria del futuro, e appassionano il suo lettore. Per quanto paradossale, penso che si possa dire che Bion ha scritto questi libri mosso da qualcosa di analogo a questo “commitment to the real”, anche se la realtà verso cui si è sentito impegnato non è quella storica o materiale, ma la realtà psichica, la verità emotiva, e “i fatti”, “gli eventi effettivi”, di cui parla sono assai più complessi di quelli osservabili con gli occhi. A partire da queste considerazioni cerco in questo lavoro di esplorare, attraverso la lente di Memoria del futuro, il rapporto di Bion con la narrazione e la letteratura.