PicassoSaltimbanchi

Sogno, corpo e malattia nel gruppo. Gruppo terapeutico nel reparto ospedaliero

Abstract

Le autrici ritengono l’ aspetto significativo, relativamente al tema della produzione iconica e onirica nel gruppo, riguarda una sua funzione specifica nel gruppo che affronta la malattia organica, e tende a produrre le rappresentazioni fantasmatiche ad essa collegate. Tale funzione sembra soprattutto legata al bisogno di rappresentare gli avvenimenti interni al corpo, dare loro una forma e un’espressione comunicabile, dotarli di un senso condivisibile e mentalizzabile. La comprensione di questi elementi rappresentazionali, così importanti per ristabilire i legami fra il corpo e la mente e fra il trauma e la costruzione, può avviare un processo trasformativo e evolutivo. In particolare, nel gruppo considerato, è stato possibile esperire livelli sempre più affettivizzati di una fantasia centrale connessa alla malattia neoplastica: l’invasione tumorale, annichilente e frammentante, foriera di angoscia di morte, corrisponde ad un difetto primitivo precoce, connesso a problemi di inseparabilità, che ha originato un’area ghiacciata, priva di vita e di pensabilità, persecutoriamente invasiva e generatrice di morte, di cui vergognarsi. L’organizzazione di tale fantasia, promossa dal sogno, permette al gruppo il passaggio da una disposizione concreta, simmetrica e speculare, della rappresentazione del corpo malato, ad una esperienza affettivizzata in cui è riconoscibile e collocabile l’esperienza di malattia e la sua dimensione spazio-temporale profonda come fattore riorganizzante.

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