L’agorafobia è donna? Alcune riflessioni sul rapporto tra sindrome agorafobica e femminilità
Abstract
Le concettualizzazioni psicoanalitiche più recenti, relative alla genesi dell’agorafobia, hanno sempre più illuminato – spingendosi oltre il contributo edipico di freudiana memoria – i gravi deficit strutturali dell’Io, la presenza, cioè, di quel “vuoto” nella struttura di base quale vero nucleo problematico (Milrod, 2007; Cartwright, 2006; La Scala, 2010). Tali teorie concorrono, così, ad avvalorare la lettura della sindrome agorafobica come difesa da angosce innescate dalla “separatezza”, quindi come “patologia dell’identità e del limite”. Continua a leggere