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Il corpo famigliare in esilio. Valore rituale della quotidianità

Abstract

L’esilio costituisce un fattore di rischio che si accresce quando il soggetto o la famiglia è particolarmente vulnerabile. A questa vulnerabilità si sovrappongono le condizioni estreme in cui si emigra durante questi ultimi anni. L’autore prende in considerazione quelle situazioni in cui non è solo un membro della famiglia a manifestare malessere, a livello psichico o somatico, ma il forte disagio viene espresso da tutti, genitori e figli. La clinica transculturale, sia che operi in ambito sociale sia in quello psicologico o sanitario, ha bisogno di strumenti per riconoscere, comprendere e prendersi cura del corpo famigliare sofferente. L’autore tenta di accostare due aspetti teorici rilevanti per la clinica: il concetto di legame (vincolo), così come formulato dalla psicoanalisi, e il valore rituale della quotidianità, un importante contributo della sociologia che accresce la nostra comprensione degli effetti traumatici della perdita improvvisa della continuità e la sua ricaduta sulla struttura dei legami.

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ComeSpecchio

Note psicoanalitiche su “Sussurri e Grida” di Ingmar Bergman

Abstract

L’autore rilegge il film “Sussurri e grida” di Ingmar Bergman non solo come rappresentazione del processo delle emozioni e dei pensieri intorno al morire ma anche come possibile esperienza trasformativa del Sé dello spettatore, che produce un profondo mutamento sul modo di intendere la morte. Le riflessioni psicoanalitiche sul film, avvicinate al concetto di “essere per la morte” di Heidegger, ad alcune note di critica cinematografica, a riferimenti all’esperienza di Ginette Raimbault sulla clinica delle malattie croniche e m

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