Articoli

FunzioneSalute

Iscrizione all’interno della comunità. Note sull’approccio lacaniano al trattamento in gruppo della psicosi

Abstract

L’autore intende la psicoanalisi come esercizio spirituale e la colloca come base fondante della Comunità Terapeutica. Egli critica gli approcci contemporanei al trattamento della psicosi, poiché mettono in atto qualcosa di simile al desiderio di essere altrove -akēdia- sia per quanto riguarda le aspettative che l’incomprensione del ‘luogo’ della natura. Questo atteggiamento porta a un evitamento dell’essere-con la psicosi. Tali premesse aprono di fatto la discussione sulla necessaria formazione degli operatori di una comunità terapeutica che non può essere racchiusa nella parola training. La formazione degli operatori è nell’essere, nell’appartenere alla stessa comunità terapeutica e non può che far preciso riferimento ai concetti edipici di confine e di Legge.

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FunzioneSalute

Chi credi di essere? Gruppi di adolescenti e vita quotidiana

Abstract

L’adolescenza è un periodo di cambiamento. Un cambiamento esistenziale che riguarda il senso di chi si è, un cambiamento dell’identità personale. Può essere una crisi catastrofica nell’identità, con l’incertezza totale sull’essere un individuo. L’adolescenza è un processo di apprendimento di una nuova identità senza sapere chiaramente da dove prendere quella nuova identità. Gli autori riflettono su questo tema che oggi coinvolge in maniera crescente le scuole, le strutture sociali e i servizi di salute mentale che sono implicati nel fornire un trattamento per adolescenti problematici e le loro famiglie. In questo lavoro saranno forniti esempi del funzionamento del gruppo di adolescenti e dell’équipe che lo conduce nelle interazioni quotidiane all’interno di una comunità terapeutica.

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FunzioneSalute

Nascita ed evoluzione di un gruppo riabilitativo in una Comunità Terapeutica: Grounded Theory

Abstract

Oggetto: le persone con patologie psichiatriche, pur presentando difficoltà di comu- nicazione e di funzionamento sociale, hanno bisogni e desideri che possono essere promossi e realizzati. Il lavoro riabilitativo descritto in questo articolo è rivolto al po- tenziamento del benessere e delle competenze sociali degli ospiti di una Comunità Terapeutica Riabilitativa romana. Metodo: “Sapere Divertente a Urbania” è un labo- ratorio settimanale che mira a rafforzare le capacità degli utenti di organizzare e par- tecipare ad attività ricreative e culturali in ambito cittadino. Per monitorare, verificare e migliorare le strategie riabilitative utilizzate, abbiamo progettato una ricerca-azione (Hopkins, 1993). Risultati:

Conclusioni: i risultati suggeriscono che valorizzare riflessioni e proposte de- gli utenti, pensare e fare in una cornice gruppale sicura contribuisce ad attivare parti sane e adattabili del singolo partecipante.

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FunzioneSalute

L’analisi del testo di un Gruppo di Psicoanalisi Multi Familiare come azione e ricerca in una Comunità Terapeutica pubblica

Abstract

Gli autori presentano una prospettiva di ricerca e azione su uno strumento di tratta- mento psicologico gruppale dei disturbi psicotici gravi in una Comunità Terapeutica pubblica. Hanno registrato alcune sedute di Psicoanalisi Multifamiliare, ne hanno analizzato il testo trascritto e ne forniscono una lettura che hanno utilizzato per orien- tare e guidare il loro stesso intervento terapeutico.

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CarnevaleQuaresima

Premessa

Quando, circa due anni fa, Stefania Marinelli, anche con il suggerimento di Robert Hinshelwood, ci contattò  proponendoci di curare un numero monografico di Funzione Gamma sul tema della Comunità Terapeutica, avvertimmo un forte sentimento di piacere e di preoccupazione. Eravamo convinti che ci venisse offerta una importante occasione per scrivere di un argomento a noi molto caro, ma anche estremamente complesso. Il lavoro svolto da anni per la rivista on-line www.terapiadicomunita.org e la cultura di numerosi amici e colleghi ai quali siamo legati da affetto e stima e che hanno accettato di collaborare, ci hanno abbastanza rassicurati per tentare di offrire al lettore una visione di insieme della condizione attuale del movimento culturale delle comunità terapeutiche nel momento storico contemporaneo.

In passato molti autori più importanti di noi hanno curato una raccolta monografica, pertinente al proprio momento storico: Diego Napolitani nel 1972, curando gli Atti del Convegno da lui organizzato a Milano nel 1970; David H. Clark nel 1973; Robert Hinshelwood e Nick Manning nel 1979; Elly Jansen nel 1980;  Margherita Lang nel 1982; Anna Ferruta, Giovanni Foresti ed Enrico Pedriali, che nel 1998 curarono la pubblicazione di oltre cinquanta relatori internazionali e nazionali che avevano partecipato al Convegno di Mito & Realtà svoltosi a Milano nel giugno del 1996.

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CarnevaleQuaresima

La costruzione di un percorso terapeutico

Abstract

L’autore propone di considerare la dinamica dialettica tra esterno e interno come elemento centrale di organizzazione del percorso in una Comunità Terapeutica. Tale dialettica investe la vita psichica e relazionale del paziente che con il suo ingresso nella Comunità si allontana dai suoi oggetti di investimento sani o patologici che lo hanno accompagnato fino ad allora e entra in un nuovo contesto di cura e relazione. In questo tragitto egli porta contemporaneamente dentro di sé i propri stili di funzionamento psichico e relazionale, procede per prove ed errori nel tentativo di mantenerli in vita o avventurarsi in nuovi modi di essere nel mondo. Anche la Comunità vive la tensione tra l’esterno sociale con le sue regole e contraddizioni – alle volte tanto importanti nello sviluppo della psicopatologia, come nei casi di anoressia e di disturbo di personalità – e una propria organizzazione interna che deve saper conservare stabilità e coerenza per garantire la propria funzione terapeutica. La funzione di contenimento e di contenitore istituzionale viene fortemente indicata come elemento fondamentale, suggerendo che i confini della Comunità debbano essere costruiti in modo da garantire una sorta di semipermeabilità tra interno e esterno, una semipermeabilità che faccia da antidoto sia alle tendenze autoreferenziali, sia agli eccessi di permeabilità all’esterno che la renderebbero inefficace nel suo compito di proporre condizioni nuove per la ripresa del percorso evolutivo dei suoi ospiti. L’uso emancipativo dell’aggressività è

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CarnevaleQuaresima

Le strutture portanti della comunità terapeutica: la dialettica tra individuo e gruppo, tra organizzazione clinica e vita quotidiana

Abstract

Il contributo esprime una visione generale, scaturita soprattutto dalla conoscenza delle comunità del network di “Mito&Realtà” e delinea le strutture portanti dell’architettura comunitaria, mettendo in risalto l’impianto di base e le articolazioni interne che fanno funzionare l’insieme per realizzare quelle finalità cliniche, riabilitative e sociali che costituiscono la sua mission. La CT è presentata come organismo complesso e percorso di cura definito nello spazio e nel tempo, che si sviluppa in un momento iniziale di accoglienza (come periodo di prova, processo di valutazione e contratto terapeutico riabilitativo), in interventi individuali, gruppali (assemblea, riunioni, varie tipologie di gruppi) e interventi con i familiari: una fase di inserimento, attaccamento e avvio al distacco con l’inserimento nella rete sociale.

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CarnevaleQuaresima

Comunità terapeutica: un complesso modello terapeutico di trattamento. Identità delle istituzioni e soggetti della cura

Abstract

L’articolo intende riproporre l’adeguatezza e l’importanza della Comunità Terapeutica come Metodo terapeutico e Processo di trattamento. Un metodo di trattamento intensivo per quelle persone che presentano situazioni esistenziali e cliniche di una certa complessità e gravità, che non possono trovare una risposta così articolata in altri metodi e contesti di trattamento. Viene delineata la peculiarità del Modello di cura e della Strutturazione operativa professionale delle Comunità Terapeutiche, affinchè questa offerta così specialistica non depauperi la propria Identità, con il rischio di svalorizzare e la clinica e i Soggetti della cura. Assessment, decisioni cliniche, linee guida di trattamento e Ricerca clinica quando sono basate sull’esperienza altamente professionale di un Modello terapeutico effettivamente sperimentato nel tempo, come quello della Comunità Terapeutica, concorrono a delineare una identità istituzionale

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CarnevaleQuaresima

Il lavoro terapeutico in comunità. La messa a fuoco di un corpo estraneo. Effetti sul paziente, sugli ospiti e sui curanti

 Abstract

Le comunità terapeutiche vengono utilizzate, al momento attuale e ormai da vari decenni, per una vasta gamma di disturbi, che vanno dall’abuso di sostanze, ai disturbi gravi di personalità, alle psicosi in sub acuzie o cronicizzate. Spesso i disturbi sono intrecciati tra loro, in modo da costituire quadri sintomatici complessi, di difficile diagnosi.

È possibile rintracciare due prospettive che convergono nel dispositivo della comunità terapeutica e che ci permettono di definire due fattori cruciali del trattamento. La prima, che potremmo definire individuale, valorizza la funzione protettiva e facilitante del contesto, che viene visto, tendenzialmente, come un elemento terzo, tra paziente e curante, e quindi tale da permettere un rapporto a due, che resterebbe altrimenti reso difficile dalla intensità della dimensione transferale. In un’altra prospettiva, si sottolineano invece i fattori collettivi e gruppali, insistendo sul valore terapeutico complessivo del contesto comunitario, inteso come dispositivo, non solo umano, ma culturale, capace di offrire un accoglimento affettivo, ma per così dire, strutturato e ordinato. In questa seconda prospettiva, si potrebbe dire, in modo molto semplificato, che “è il gruppo che cura”, mentre nella prospettiva individuale, si potrebbe dire che “il terapeuta cura, coll’aiuto del gruppo”.

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CarnevaleQuaresima

Le consultazioni di sostegno all’io professionale?

Abstract

Gli autori descrivono l’esperienza di consulenza e sostegno all’Io professionale a favore delle équipe della Comunità Terapeutica Il Porto Onlus. Nell’offrire il proprio supporto al gruppo di lavoro, gli autori hanno cercato di prendersi cura di questo spazio di confronto e riflessione, ricavato – come un luogo protetto dall’affanno dell’urgenza quotidiana – tra le pieghe dei tempi rapidi delle decisioni e delle scelte cliniche inderogabili, per promuovere pensieri e dire, finalmente, quello che in contesti operativi marcati dall’urgenze e dall’agire rapido il gruppo non aveva tempo e spazio mentale per esprimere e mettere in parole.

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CarnevaleQuaresima

Il futuro delle comunità terapeutiche democratiche. Come possiamo confrontarci con i cambiamenti epocali senza snaturare la nostra mission?

Abstract

Oggi le comunità terapeutiche vivono una condizione di insicurezza e precarietà, per effetto di una complessità di mutamenti epocali, di tipo culturale, politico ed economico. Le difficoltà economiche hanno progressivamente determinato dei tagli di spesa a danno dei servizi di salute mentale, aumentando regolamentazioni ed esigenze amministrative. Il doversi confrontare con questa situazione di progressivo irrigidimento, in particolare modo sul piano politico e istituzionale, ha costretto le comunità terapeutiche a mettere in campo uno sforzo aggiuntivo per “adattarsi” in modo sensato e sostenibile a questa situazione senza mettere a repentaglio i princìpi e i valori che da sempre ne fondano la pratica e la ricerca clinica.

Gli autori esplorano questi temi e descrivono brevemente le organizzazioni che appartengono tutte a una famiglia allargata, quindi analizzano alcune delle difficoltà con cui tutti ci confrontiamo e approfondiremo più nel dettaglio le specificità del progetto Community of Communities.
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CarnevaleQuaresima

Il progetto visting in italia: origini, articolazioni e prospettive

Abstract

Il Visiting affonda le proprie radici teoriche nella ricerca azione di Lewin e nasce in Inghilterra nei primi anni 2000, quando il network Community of Communities guidato da Rex Haigh ha introdotto questo progetto, strutturato sia sulla peer review che sulla self review per monitorare la qualità dei contesti di cura (per adulti, minori e nelle carceri ecc.) e per ottenere l’accreditamento e il finanziamento da parte del Servizio Sanitario Nazionale.

Il progetto Visiting italiano, che l’Associazione Mito&Realtà ha pensato, proposto e formalmente introdotto nel 2010, è finalizzato all’acquisizione di consapevolezza delle CT sui propri punti di forza e di debolezza, per promuove un’azione immediata sulle criticità, attraverso la definizione di obiettivi di miglioramento annuali e la collaborazione con le altre CT partecipanti. Questo coinvolgimento ha lo scopo di creare una rete tra CT, per prevenire l’isolamento, e sostenere la ricerca di standard di qualità (benchmark) condivisi verso cui tendere. Obiettivo ultimo è la realizzazione di uno scambio circolare di buone pratiche, procedure, materiali ed esperienze più evolute, trasmesse alle comunità che ancora non sono in grado di realizzarle. Una caratteristica fondamentale del Visiting è l’assenza della dimensione giudicante, spesso implicitamente presente negli iter valutativi.

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PolifoniaCorpo

“Quando mi drogavo stavo meglio”. Considerazioni sul corpo, dall’abuso alla comunità terapeutica

Abstract

L’articolo esplora l’anatomia della dimensione corporea della tossicodipendenza, considerando come questa si modifica di pari passo con le trasformazioni della relazione che l’individuo intrattiene con la sostanza di abuso e con il contesto. La parola anatomia, derivata dal greco ἀνατέμνω che significa tagliare, si avvicina a rappresentare l’intento del testo: sezionare la tossicodipendenza nel suo farsi carne. E’ questa un’esperienza fortemente orientata dalle sensazioni corporee che per la loro forza richiedono, o meglio, impongono, un’attenzione costante agli aspetti somatici. Accade questo nel corpo abusante, accade questo nel corpo astinente.

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PsichiatriaGruppo

Il Gruppo con Pazienti gravi e dipendenti

Abstract

Il presente articolo si pone l’obiettivo di descrivere le specificità della conduzione e dei movimenti che caratterizzano un gruppo psicoterapeutico all’interno di una comunità terapeutica doppia diagnosi (Centro Ambrosiano di Solidarietà). Le caratteristiche e le dinamiche dell’istituzione, le peculiarità e la gravità dell’utenza comportano ricadute significative nel pensiero, nelle emozioni e nell’andamento stesso del gruppo.
Per meglio descrivere l’atmosfera di tale gruppo vengono anche riportati brevi estratti di sedute. Continua a leggere