Articoli

PicassoSaltimbanchi

Sogno e famiglia

Abstract

Le scoperte bioniane hanno gettato una luce profondamente trasformativa sui sogni e sulla loro utilizzazione, chiarendo anzitutto che il sogno non è paragonabile come affermava Freud ad una “micropsicosi”, ma al contrario “preserva la personalità da uno stato virtualmente psicotico” (Bion, 1962). Nei termini bioniani il sogno è il primo stadio nell’evoluzione del pensiero. In questo senso esso si genera solo quando un’esperienza può cominciare ad essere rappresentata. Nella seduta fa Continua a leggere

GruppoRito

Il corpo famigliare in esilio. Valore rituale della quotidianità

Abstract

L’esilio costituisce un fattore di rischio che si accresce quando il soggetto o la famiglia è particolarmente vulnerabile. A questa vulnerabilità si sovrappongono le condizioni estreme in cui si emigra durante questi ultimi anni. L’autore prende in considerazione quelle situazioni in cui non è solo un membro della famiglia a manifestare malessere, a livello psichico o somatico, ma il forte disagio viene espresso da tutti, genitori e figli. La clinica transculturale, sia che operi in ambito sociale sia in quello psicologico o sanitario, ha bisogno di strumenti per riconoscere, comprendere e prendersi cura del corpo famigliare sofferente. L’autore tenta di accostare due aspetti teorici rilevanti per la clinica: il concetto di legame (vincolo), così come formulato dalla psicoanalisi, e il valore rituale della quotidianità, un importante contributo della sociologia che accresce la nostra comprensione degli effetti traumatici della perdita improvvisa della continuità e la sua ricaduta sulla struttura dei legami.

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Osservazione

L’approccio psicoanalitico dell’osservazione del neonato nella famiglia cosa fornisce al gruppo?

Abstract

L’autore spiega perchè l’osservazione del neonato nella famiglia, secondo il metodo di Esther Bick, rappresenta una risorsa per il lavoro associativo e la psicanalisi gruppale.
Illustra innanzitutto i differenti tipi di osservazione, per situare poi questa procedura al fianco di un processo soggettivante e ricorda l’importante ruolo dell’osservazione nella clinica istituzionale.

Presenta in seguito questa particolare formazione analitica, che segue la nuova concezione di M. Klein riguardo l’origine del transfert e le prime relazioni oggettuali infantili. I differenti tempi costituenti questo metodo, quello della trascrizione a posteriori di ciò che si è osservato e quello del lavoro associativo dei vari punti di vista durante una tavola rotonda, sono anch’essi al servizio del posizionamento che l’osservatore dovrà effettuare all’interno di una famiglia in cui è appena nato un figlio.

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GruppoFamiglia

Presentazione del numero dal titolo “Famiglia, gruppo e psicoanalisi”

Questo numero è il seguito di uno precedente uscito ormai un anno fa e intitolato “Osservazione infantile e presenza analitica”. Il nostro percorso è quindi partito dalla riflessione silenziosa, non giudicante né interpretativa su un neonato e il suo contesto di cura e passa ora invece ad analizzare le possibilità di un lavoro terapeutico, attivo e co-costruito, con il gruppo famiglia.
Nel primo numero ci si chiedeva infatti cosa l’osservazione infantile potesse insegnare ad un analista in formazione e si sottolineava in particolare il fatto che questo percorso metta in contatto l’osservatore con delle quote infantili e arcaiche che sempre rimangono attive nella psiche e che è quindi bene mantenere a mente anche nel lavoro con gli adulti. Notiamo ora che la configurazione psichica familiare che viene esperita in fieri nell’osservazione infantile, rimane centrale anche nel lavoro terapeutico con le famiglie. Come e più dell’osservazione, infatti, il lavoro terapeutico psicoanalitico con il gruppo famiglia permette di raggiungere e comprendere la strutturazione originaria su cui la famiglia si regge, la matrice arcaica dalla quale il nucleo familiare è stato costruito e dalla quale si strutturano le individualità dei figli.
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PsichiatriaGruppo

La cura del campo familiare: dal dialogo fra generazioni di terapeuti a quello con i pazienti contemporanei. Un progetto di ricerca clinica e di cura del soggetto e del suo campo familiare transgenerazionale.

Abstract

In questo testo trovano spazio le ricerche sul setting e sulle cure, operate da un gruppo di ricerca che ha lavorato sul rapporto fra mente estesa familiare e soggetto, dove la prima diventa  uno spazio ectopico di deposito di contenuti del soggetto. L’équipe funziona da contenitore per gli elementi che i soggetti del gruppo familiare hanno potuto affrontare solo mediante strategie difensive. Continua a leggere

GruppoAdozioni

Un percorso di violenza familiare: dalla famiglia d’origine alla famiglia adottiva Storia di Akos

Abstract

Il lavoro illustra come i percorsi adottivi spesso si possano trasformare in situazioni penose e difficili in quanto vengono disconosciute e omesse le storie di riferimento nelle famiglie di origine dei bambini adottati mentre si sottovalutano le situazioni traumatiche che spesso sono all’origine della richiesta di adozione. Come afferma Eiguer quando parla delle motivazioni inconsce che possono strutturare la richiesta di adozione nelle coppie: “…Sognano di trovare un bambino che abbia vissuto una situazione difficile per salvarlo, ma ignorano che reagiscono a seconda della storia trans-generazionale della loro famiglia: l’abbandono e il maltrattamento può essere stato una realtà degli antenati.” (Eiguer, 2007) Continua a leggere

GauguinAnoressia

Gruppi familiari e anoressia. Indicazioni interpretative e terapeutiche in una prospettiva sistemica

Abstract

L’Autore ispirandosi ad un orientamento sistemico,  propone una concezione dell’anoressia mentale come sindrome complessa, in cui si intersecano componenti socio-culturali, familiari, individuali. Vengono, in particolare, esaminati, alla luce dei dati di una ricerca in Continua a leggere

GauguinAnoressia

L’anoressia come simbolo di una matrice vuota dominata dalla Madre Drago

Abstract

Quest’articolo riporta la comprensione dell’anoressia da parte dell’autrice raggiunta attraverso il suo lavoro clinico e l’utilizzo di concetti junghiani e di concett Continua a leggere