Quale omogeneità nei gruppi?
di F.N. Vasta, R. Girelli, S.Gullo
Quale omogeneità nei gruppi? È il volume curato da Francesca Natascia Vasta, Raffaella Girelli e Salvatore Gullo insieme ad altri 41 autori che racchiude in sé elementi di teoria, di clinica e ricerca sui gruppi omogenei. Con omogeneo si intende affine, analogo, simile… composto di parti affini tra loro, aventi le stesse proprietà e qualità. Fondato sull’armoniosa rispondenza, sulla coesione e sull’accordo delle parti costituenti (Gedea, 2004). L’omogeneità costituisce un mezzo di selezione per il gruppo, ma bisogna tenere ben presente che “soffrire di sintomi simili o comportamenti simili, non significa necessariamente essere simili a livelli più profondi ed inconsci” (Hinshelwood in Vasta, 2004). Omogeneità dunque equiparata ad un contenitore, ed è proprio attraverso l’interazione contenitore-contenuto che l’individuo fa l’esperienza di contenere ciò che egli stesso aveva proiettato (Neri, 1997).
Il volume distingue due aree di lavoro con i gruppi omogenei: quella della monosintomaticità che mette a fuoco la cura del disagio e quella della monotematicità con finalità di prevenzione e sostegno. Entrambi con un focus di lavoro noto a priori, in un tempo di lavoro definito (quest’ultimo proposto dai curatori quale elemento qualificante il lavoro con la monosintomaticità; il volume presenta anche dispositivi con tempi diversi, sempre comunque orientati da un “pensiero” sulla scelta della durata temporale). “È grazie alla predeterminazione della dimensione temporale che risulta accelerata la capacità di portare alla luce elementi mentali letargizzati, inconsci, e, attraverso un lavoro centrato sulla dotazione di significato di questi elementi, è possibile attivare sin dalle prime sedute una cultura di gruppo che possa accogliere le emozioni e sviluppi la capacità di tollerarle e mentalizzarle da parte dei Continua a leggere