La costruzione di un percorso terapeutico
Abstract
L’autore propone di considerare la dinamica dialettica tra esterno e interno come elemento centrale di organizzazione del percorso in una Comunità Terapeutica. Tale dialettica investe la vita psichica e relazionale del paziente che con il suo ingresso nella Comunità si allontana dai suoi oggetti di investimento sani o patologici che lo hanno accompagnato fino ad allora e entra in un nuovo contesto di cura e relazione. In questo tragitto egli porta contemporaneamente dentro di sé i propri stili di funzionamento psichico e relazionale, procede per prove ed errori nel tentativo di mantenerli in vita o avventurarsi in nuovi modi di essere nel mondo. Anche la Comunità vive la tensione tra l’esterno sociale con le sue regole e contraddizioni – alle volte tanto importanti nello sviluppo della psicopatologia, come nei casi di anoressia e di disturbo di personalità – e una propria organizzazione interna che deve saper conservare stabilità e coerenza per garantire la propria funzione terapeutica. La funzione di contenimento e di contenitore istituzionale viene fortemente indicata come elemento fondamentale, suggerendo che i confini della Comunità debbano essere costruiti in modo da garantire una sorta di semipermeabilità tra interno e esterno, una semipermeabilità che faccia da antidoto sia alle tendenze autoreferenziali, sia agli eccessi di permeabilità all’esterno che la renderebbero inefficace nel suo compito di proporre condizioni nuove per la ripresa del percorso evolutivo dei suoi ospiti. L’uso emancipativo dell’aggressività è