Vivere in un mondo con o senza memoria del futuro
Abstract
L’architetto americano Chipperfield, direttore della 13° mostra di architettura (Venezia 2012), a correggere stravaganze rotture e omologazione che infestano l’architettura contemporanea proponeva come “common ground” della mostra la triplice dimensione della continuità, del contesto e della memoria, specificando che il futuro di ogni nazione è nella sua memoria, concetto che si è materializzato, in altro contesto, nelle parole di un cittadino qualsiasi che chiedendo con calore il restauro di un edificio cinquecentesco danneggiato da un terremoto sosteneva “un paese senza memoria, non ha futuro”. Continua a leggere