Articoli

Osservazione

L’approccio psicoanalitico dell’osservazione del neonato nella famiglia cosa fornisce al gruppo?

Abstract

L’autore spiega perchè l’osservazione del neonato nella famiglia, secondo il metodo di Esther Bick, rappresenta una risorsa per il lavoro associativo e la psicanalisi gruppale.
Illustra innanzitutto i differenti tipi di osservazione, per situare poi questa procedura al fianco di un processo soggettivante e ricorda l’importante ruolo dell’osservazione nella clinica istituzionale.

Presenta in seguito questa particolare formazione analitica, che segue la nuova concezione di M. Klein riguardo l’origine del transfert e le prime relazioni oggettuali infantili. I differenti tempi costituenti questo metodo, quello della trascrizione a posteriori di ciò che si è osservato e quello del lavoro associativo dei vari punti di vista durante una tavola rotonda, sono anch’essi al servizio del posizionamento che l’osservatore dovrà effettuare all’interno di una famiglia in cui è appena nato un figlio.

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Osservazione

Lise

Abstract

L’osservazione diretta del neonato è stata elaborata e proposta da Esther Bick, membro della British Psychoanalytic Society, con lo scopo di approfondire lo

sviluppo del bambino all’interno del suo ambiente familiare.

L’osservazione si svolge a casa una volta alla settimana per un’ora durante i primi due anni di vita del bambino. Il metodo si svolge in tre fasi, la prima è l’osservazione, il più scrupolosa possibile, la seconda è la scrittura di un rapporto in cui l’osservatore cerca di ricostruire ciò che ha vissuto. La terza parte si svolge nel seminario di

osservazione, durante il quale il materiale viene presentato e discusso.

Senso

Corpi in gioco. Corporeità e sensorialità nell’esperienza con i gruppi di formazione

Abstract

In questo articolo vorremmo esplorare la dimensione sensoriale e corporea presente nel processo gruppale e attivata nella formazione. Con questo nostro contributo proponiamo le riflessioni nate all’interno delle sessioni di attivazione psico-corporea da noi condotte nell’ambito di un progetto formativo più ampio, articolato in più momenti gruppali. In particolare, la nostra attenzione è stata attivata dall’osservazione di come, nel setting gruppale, la comunicazione non avvenga solo attraverso la parola e l’ascolto ma che la percezione di elementi non-verbali possa sopraggiungere in modo potente: la vista e l’olfatto, ad esempio, poss Continua a leggere

sogno e gruppo

Gruppo primordiale e immagini oniriche

Abstract

La finalità dell’articolo è di presentare configurazioni che emergono come immagini-sogno, espresse in attività ludiche di bambini durante le sedute di un lavoro denominato dall’autrice “Interventi Terapeutici Genitori-Bambini”. Gli “Interventi” sono ispirati al modello di Osservazione Esther Bick e ai contributi di W. Bion sul funzionamento dei gruppi. Hanno come focus principale quello di promuovere la comunicazione e la comprensione delle “situazioni- Continua a leggere