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TraumaGruppo

Accogliere il fantasma della morte e del dolore e avviarne la trasformazione emotiva in un laboratorio gruppale

Abstract

Un gruppo di psicologi psicoterapeuti impegnati in diversi servizi sanitari nella cura di persone con malattie somatiche gravi, letali o profondamente invalidanti, discutono di come questo lavoro richieda di confrontarsi con il dolore del limite, della perdita, della morte e con le risonanze emotive che questo evoca.

L’identificazione ai pazienti terminali o gravemente lesi nel corpo è un processo difficile: a volte spinge ad allontanarsi in modo difensivo, altre volte è talmente invasivo da ostacolare la presa di distanziamento necessaria per sviluppare una relazione terapeutica.

Altre fonti di difficoltà nel lavoro del terapeuta in questo ambito derivano dall’incertezza sulla prospettiva temporale e dalle possibili variazioni di setting che spesso è a domicilio del paziente.
Gli autori hanno costituito un gruppo di supervisione con un conduttore esterno, consapevoli che questo carico emotivo può bloccare la relazione terapeutica e lasciare nello psicologo un senso di pesantezza e impotenza. Nel corso degli anni gli incontri si sono trasformati da supervisone sui casi a “laboratorio emotivo”, dove il focus era posto sul

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