Abstract
In questo articolo l’autrice propone una lettura fenomenologica e metapsicologica delle conseguenze indotte nella mente da un trauma catastrofico. Questo viene definito come la reazione della psiche ad un trauma legato ad un evento proveniente dall’esterno ed al quale la persona non è in grado di opporre alcuna resistenza in quanto è priva di ogni difesa possibile. L’autrice sostiene che l’esperienza della “afflizione infinita” produce nell’essere una frattura talmente profonda che è tale da dar luogo ad una precipitosa regressione fino ai livelli più arcaici del funzionamento psichico. Quando tale destrutturazione non è contrastabile, essa giunge fino alla disarticolazione delle attività di base della coscienza quali l’esperienza sensopercettiva ed affettiva. Ne consegue inizialmente la morte psichica e successivamente quella psicogena. Continua a leggere