“Quando mi drogavo stavo meglio”. Considerazioni sul corpo, dall’abuso alla comunità terapeutica
Abstract
L’articolo esplora l’anatomia della dimensione corporea della tossicodipendenza, considerando come questa si modifica di pari passo con le trasformazioni della relazione che l’individuo intrattiene con la sostanza di abuso e con il contesto. La parola anatomia, derivata dal greco ἀνατέμνω che significa tagliare, si avvicina a rappresentare l’intento del testo: sezionare la tossicodipendenza nel suo farsi carne. E’ questa un’esperienza fortemente orientata dalle sensazioni corporee che per la loro forza richiedono, o meglio, impongono, un’attenzione costante agli aspetti somatici. Accade questo nel corpo abusante, accade questo nel corpo astinente.