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Uno Psicologo di Base accanto al medico di medicina generale: l’esperienza della Scuola di Salute di Roma

Abstract

E’ noto come almeno il 50% delle richieste che le persone rivolgono ai medici di Medicina Generale, dietro la proposta di un sintomo somatico, esprimono disagi di tipo relazionale/esistenziale, spesso in fasi molto precoci, in cui l’intervento potrebbe essere breve ed agevole: non sempre però il medico è in grado di offrire una risposta, e quindi finisce per ricorrere all’effettuazione di analisi e alla somministrazione di farmaci di cui per primo riconosce la dubbia utilità. Una risposta mediante invio ad uno psicologo appare problematica data la difficoltà ad identificare sia i pazienti da inviare che modalità di invio opportune. L’accettazione di un invio da parte del paziente appare comunque poco probabile, nel momento che il contatto con uno psicologo è tuttora gravato da forte stigmatizzazione sociale.

Viene quindi descritta un’iniziativa, attuata dalla Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute della Sapienza di Roma, di inserimento di psicologi specializzandi negli studi di Medici di Medicina Generale, nel consueto orario di ambulatorio, in copresenza con il medico. Questa pratica  ha permesso di realizzare un approccio olistico e precoce al disagio presentato, senza la necessità di una richiesta specifica da parte del paziente. In un piccolo numero di casi, è stato proposto ed attuato un approfondimento più formale con lo psicologo in tempi e spazi separati. I casi clinici sono stati sempre discussi tra i due professionisti e supervisionati in riunioni almeno quindicinali da un docente della Scuola.

Finora l’esperienza, che dura da 20 anni, ha coinvolto 31 psicologi specializzandi, per 3 anni ciascuno, in studi medici di diverse regioni d’Italia; ha mostrato di essere del tutto fattibile, pur richiedendo un certo periodo di “rodaggio ” tra le due figure professionali. I pazienti hanno accolto con molto favore la presenza dello psicologo e, come atteso, hanno adottato spontaneamente un approccio molto più ampio al proprio disagio. In due casi in cui è stato possibile avere i dati, si è registrata una sensibile diminuzione della spesa farmaceutica, rispettivamente del 17 e del 14%. Una vignetta clinica illustra come la scoperta e la narrazione di una difficile situazione di vita presente dietro un sintomo somatico non solo abbia portato alla risoluzione del sintomo stesso, ma abbia facilitato l’attraversamento di una importante fase del ciclo di vita.

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